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Cronaca

Riunione dei comuni dell'Ambito 23, scoppia la rissa

Nel corso della riunione dei comuni dell'Ambito 23 tenuta il 19 febbraio presso il comune di Nola 2 rappresentanti istituzionali hanno fatto degenerare il confronto, sino ad arrivare quasi alle "vie di fatto". Un episodio deplorevole che aggrava la possibilità di risolvere le gravi questioni che paralizzano da tempo le attività dell'Ambito per quanto riguarda l'attuazione del piano Sociale di Zona nel comprensorio nolano.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NapoliToday


Se le informazioni che abbiamo raccolto da più parti dovessero risultare veritiere e corrispondenti a quanto realmente accaduto (e non abbiamo motivo di dubitarlo, vista l'autorevolezza e la credibilità delle fonti) ci troveremmo davanti ad un episodio, non solo deplorevole e decisamente censurabile, ma anche politicamente ed istituzionalmente grave ed irresponsabile.
Non ci interessa conoscere le modalità dell'accaduto e le motivazioni che lo hanno reso possibile. Ma quello che è successo nel corso della riunione dei Sindaci dell'Ambito 23, tenutasi il 19 febbario presso il Comune di Nola è assolutamente inaccettabile.
Bisognava decidere il futuro (o per meglio dire le sorti) dell'Ambito. La riunione, invece, è degenerata e si è conclusa in un clima rissoso, a tratti, finanche aggressivo. Bisognava occuparsi e preoccuparsi di realizzare sull'intero comprensoriio nolano le necessarie politiche sociali ed invece si è giunti, a quanto pare, quasi alle vie di fatto.
Di fronte ad una domanda crescente che viene dai cittadini meno abbienti, da chi vive condizioni di grave sofferenza sociale, di emarginazione, di povertà, sarebbe stata necessaria la massima responsabilità istituzionale e la massima coesione territoriale. Purtroppo abbiamo, invece, assistito ad un ulteriore scontro di potere, reso ancor più insopportabile vista la gravità delle questioni che abbiamo di fronte.
Da tempo la gestione della legge 328 (con l'ex Ambito 11) è sotto accusa. La confusione gestionale, la scarsa trasparenza dell'operato, il fortissimo ridimensionamento dei fondi nazionali e regionali, hanno, di fatto, portato alla paralisi dell'Ambito e di ogni intervento a favore delle fasce sociali più deboli. Il contrasto alla povertà, l'integrazione degli extracomunitari, la lotta alle tossicodipendenze, gli interventi a favore degli anziani e delle persone non autosufficienti, l'assistenza socio-sanitaria, sono diventati terreno di interessi particolari, nella migliore delle ipotesi di natura politica.
Da molti mesi addirittura non vengono pagati gli operatori, i lavoratori delle cooperative sociali, le associazioni di volontariato. Ai cittadini vengono negati i servizi minimi.
Tutto ciò è intollerabile.
Ci interessa poco individuare le responsabilità di questa condizione di sfascio: riteniamo che esse siano ampiamente diffuse.
Facciamo solo una annotazione: il Comune di Nola, da sempre Comune capofila, ha rinunciato al suo diritto-dovere di dirigere l'Ambito. Dopo la sua rinuncia eviti di isolarsi dal contesto comprensoriale e raccolga, invece, le indicazioni che vengono dai Comuni più piccoli. Se il Sindaco di Nola intende svolgere un ruolo di riferimento utile e positivo non può pensare che ciò sia possibile grazie alla forza dei numeri. Un ruolo del genere lo si esprime solo grazie alla forza di convinzione delle proprie argomentazioni, delle proprie idee e delle proprie proposte.
A questo punto ci interessa, però, capire come sia possibile uscire velocemente da questo grave stato di crisi.
Allo stato registriamo una profonda spaccatura tra i Comuni più piccoli e quelli più grandi (Nola, Saviano e Marigliano) dell'Ambito 23. Divisi tra loro sono gli stessi Comuni più grandi, che propongono soluzioni diverse ed inconciliabili.
Il Sindaco di Nola, come è ampiamente noto, ha espresso la volontà di rinunciare al ruolo di capofila, giustificandosi con motivazioni di carattere finanziario.
Ha candidato a quel ruolo il Comune di Saviano. Il Sindaco Sommese ha immediatamente respinto l'offerta ed ha proposto, contro la volontà di tutti gli altri Comuni, di prorogare la gestione delle politiche sociali all'Agenzia di "non" Sviluppo.
Questo stato di cose deve essere affrontato e risolto: i cittadini ed i lavoratori non possono più attendere.
La Cgil Nolana ritiene, a questo punto, che la via di uscita più credibile e maggiormente condivisibile sia quella di affidare il ruolo di Comune capofila ad uno dei Comuni piccoli e di costruire un Ufficio di Piano con dipendenti degli stessi Comuni dell'Ambito, utilizzando, in forma associata, professionalità e competenze diffuse e facendosi carico di tutte quelle acquisite nel corso di molti anni dai giovani collaboratori dell'Ufficio di Piano che ha operato sino ad oggi.
La politica faccia un passo indietro, i rappresentanti delle istituzioni locali si assumano la responsabilità di decidere velocemente e bene.
La Cgil Nolana continuerà a vigilare affinchè le politiche sociali nel comprensorio nolano non diventino (anch'esse) terreno di scontro politico e luogo di clientele o peggio ancora.

Cgil Zona Nolana
Il Responsabile
Salvatore Velardi

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