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Cronaca

"Alternanza scuola lavoro", si è chiuso oggi il corso per studenti ipovedenti

Il progetto "Alternanza scuola lavoro", organizzato dall'Aciief e dall'Ipsia Colosimo di Napoli (scuola per ipovedenti) si è chiuso oggi: il bilancio di organizzatori ed alunni

Cercare lavoro è un lavoro dice un vecchio adagio. Ma per tanti giovani con problemi alla vista l'impresa diventa ancor più complicata. E' per questo che grazie a un accordo tra l'Ipsia Colosimo di Napoli, l'unica scuola per ipovedenti e non vedenti del Sud Italia, e la scuola di formazione professionale Aciief, nasce il progetto "Alternanza scuola lavoro".
Per una trentina di ragazzi con problemi alla vista sono stati organizzati corsi per dare loro tutti gli strumenti per approcciare al mondo del lavoro: dalla scrittura di un curriculum vitae alle attività di grafica con i principali programmi del pacchetto Office, con Corel e con programmi base di montaggio video fino ad arrivare alla stampa finale con plotter professionali. E non solo. Oltre a imparare a scrivere il curriculum, alla voce esperienze lavorative potranno inserire l'attività svolta nel centro Aciief.

Oggi la chiusura del progetto con una mostra esibizione in cui sono stati esposti i lavori realizzati dai ragazzi che si sono occupati anche dell'allestimento, dagli inviti alle brochure. Si tratta dell'ultimo step del progetto per i giovani di quarta e quinta superiore per agevolarne le scelte professionali. Un modo concreto per collegare la formazione scolastica con il mondo del lavoro. La certificazione delle competenze finale vale anche come credito formativo. "Gli studenti - dice la responsabile didattica della scuola Aciief, Dolores Cuomo - hanno preso dimestichezza con sistemi informatici necessari ad affrontare l'attuale mercato del lavoro e hanno sviluppato diverse idee di possibili attività imprenditoriali che potranno mettere in piedi una volta concluso l'iter scolastico. Ma soprattutto hanno preso coscienza dei loro problemi, hanno cominciato ad accettarli e grazie ai nostri corsi individuali hanno trovato risposta per i loro singoli problemi". "Per gli ipovedenti - dice il preside del Colosimo, Giulio de Cunto - ci sono diversi gradi di disabilità e quindi l'approccio è importante che sia 'personalizzato'".

E a dire dall'entusiasmo dei giovani, il progetto è utile davvero. Martino, 19 anni di Quarto, sogna di fare il tecnico informatico. "Questo corso - dice - è stato un buon primo approccio alle tecnologie informatiche". "E' stata un'esperienza interessante - dice Domenico, 19 anni di Acerra - può essere uno strumento utile per costruirmi un futuro lavorativo". "Abbiamo imparato a usare il pc per lavoro - dice Enzo - e non più solo come uno strumento per giocare o per andare sui social".

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