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Cronaca

Nessuno tocchi Ippocrate: "Nel 2018 sono già 14 gli operatori del 118 aggrediti"

L'intervista di NapoliToday al dott. Manuel Ruggiero, che raccoglie nella sua pagina Facebook le aggressioni al personale sanitario ed in particolare agli operatori del 118

Le aggressioni a medici e infermieri, mentre prestano il proprio prezioso contributo nei presidi sanitari, sono ormai all'ordine del giorno.

Il dott. Manuel Ruggiero, fondatore e amministratore della pagina Facebook, "Nessuno tocchi Ippocrate", che segnala le aggressioni e gli abusi subiti dal personale sanitario, ha rilasciato un'intervista a NapoliToday.

Di cosa si occupa "Nessuno tocchi Ippocrate" e come decidete quali news veicolare?
Sono amministratore e fondatore della pagina, le principali notizie veicolate sono quelle riguardanti le aggressioni al personale sanitario, aggressioni che purtroppo non fanno notizia sui quotidiani. Facciamo campagna di informazione sul servizio di emergenza sanitaria. Ma soprattutto siamo “il grido” del personale sanitario in servizio al 118, personale sanitario sempre più impaurito dalla quotidianità lavorativa.

Trova che le aggressioni siano aumentate nell'ultimo periodo? E si è chiesto il motivo?
Molti giovani medici rifiutano la possibilità di lavorare nel 118 proprio per il rischio delle aggressioni. Solo nel 2018 siamo a circa 14 aggressioni, nel 2017 sono state circa 12. Nei mesi di gennaio/febbraio abbiamo avuto il picco influenzale, di conseguenze le chiamate al 118 (inappropriate) sono aumentate, le ambulanze sono 17 per tutta NAPOLI, il conto è facile.

In merito al caso del "falso" infermiere del nord che ha scritto che preferirebbe salvare un uomo di 100 anni ad un bambino napoletano, qual è stata la reazione dei vostri follower e la sua in particolare?
Orrore nel pensare che questo soggetto sia a contatto con dei pazienti, qualsiasi sia la sua professione. Abbiamo avuto precedenti nella storia della sanità (infermiera che somministrava aria in vena ai pazienti, ambulanza della morte che uccideva i pazienti in accordo con le pompe funebri). A questa persona deve essere impedito qualsiasi contatto con paziente, anche se fosse solo un autista di ambulanza. Sgomenti anche i followers della pagina i quali si sono cimentati in una indagine informatica degna della polizia postale! Anche io ho contattato personalmente il presidente dell’IPASVI e la Regione Lombardia (per capire se il soggetto risulta essere iscritto tra gli operatori socio sanitari) L’IPASVI mi ha confermato che non risulta essere infermiere, La Regione Lombardia ancora deve fornirmi risposta riguardo l’attività di OSS.

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