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Cronaca

Dopo l'aggressione al figlio, Elena Coccia denuncia: "De Luca sta smontando la Sanità un pezzo alla volta"

La consigliera comunale di Napoli in Comune a Sinistra parla dello stato di salute del figlio, Giuseppe Sgrò, dopo l'aggressione subita tre giorni fa e punta il dito contro il presidente della Regione per lo stato in cui versano gli ospedali.

Dopo tre giorni dalla brutale aggressione al figlio Giuseppe Sgrò, la consigliera comunale Elena Coccia riflette sul tutto a mente fredda e, dopo aver scritto un lugno post su Facebook, in cui ringrazia tutti quelli che in questi giorni "hanno espresso la loro solidarietà e il loro sgomento per l'aggressione a mio figlio. E penso che l'amore che avete dimostrato non sia solo per me, ma soprattutto per Lui, uomo gentile e forte, soprattutto nei principi e nei valori", parla di Giuseppe e no solo con NapoliToday.

"Giuseppe si deve operare al setto nasale lunedì prossimo". Queste le parole di Elena Coccia che nel post su Facebook si è fortemente iterrogata sulla matrice dell'aggressione al figlio, segretario provinciale di Rifondazione Comunista. "Gli aggressori incappucciati e almeno uno con la testa rasata sono riusciti a dileguarsi, erano fascisti?", scrive la consigliera e prosegue: "Erano provocatori che tendono a creare la strategia della tensione? Siamo sotto elezioni e tutto è possibile. So solo una cosa, se non erano naziskin ne avevano tutti i modi, i comportamenti, le tecniche. Di questi parlerei, piuttosto che di altro".

Sui primi soccorsi in ospedale, l'avvocato Coccia spiega: "dico che i poveri medici sono stati bravissimi, gli hanno fatto subito la Tac, ma al Loreto Mare non c'era antitetanica, antibiotico e nemmeno il ghiaccio che avremmo voluto mettere sulle contusioni di Giuseppe". 

Il tono di Elena è quello di una mamma preoccupata per la salute del figlio ma poco dopo cambia, si infervora e diventa quello di una donna impegnata nella politica cittadina, indignata per lo stato in cui versa la Sanità in città. 

"In ospedale non c'è più un presidio di legalità", afferma la consigliera comunale, "tranne che al Cardarelli, non esiste più il drappello di forze dell'ordine, che per una persona è invece un importante punto di riferimento, un presidio di legalità che raccoglie immediatamente le denunce". Coccia ricorda dei tempi in cui, nel fine settimana soprattutto, arrivavano al Loreto Mare a farsi refertare finti incidentati che richiedevano i danni alle assicurazioni e che, in quei frangenti, i drappelli di forze dell'ordine all'interno del pronto soccorso dell'ospedale, riuscivano, spesso, a capire quando si trattava di falsi incidenti.

"De Luca sta smontando la sanità pubblica un pezzo alla volta", denuncia Elena Coccia, "passerà alla storia come il più grande privatizzatore di tutti i tempi".

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