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Cronaca

Omofobia, non gli affittano l'appartamento perché gay: la denuncia

Protagonista dell'episodio un 35enne di Marcianise, Raffaele, che dopo la denuncia di Borrelli e Simioli sta ricevendo offerte anche da Napoli

Doveva traslocare nel suo nuovo appartamento, per il quale aveva comprato anche tutti i mobili. Poi i proprietari hanno cambiato idea, all'improvviso, perché avevano scoperto fosse gay. È l'assurda storia cui è andato incontro Raffaele, 30enne di Marcianise, raccontata da NanoTv e ripresa sui social dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli e dallo speaker radiofonico della Radiazza Gianni Simioli.

Così il ragazzo: “Sono rimasto di sasso quando mi è stata data la notizia che la proprietaria dell’appartamento non voleva più concedermelo in affitto perché sono gay. L’agenzia invece si è sempre comportata molto bene con me ed ora ha interrotto qualsiasi rapporto con la signora che non voluto fare nessun passo indietro. Io sono un cittadino che lavora e paga le tasse eppure mi si negano dei diritti fondamentale solo perché sono omosessuale? Sono tornato da Milano per stare vicino alla mia famiglia in questo momento così difficile per tutti noi, e questo mi viene negato. Ci sono rimasto davvero male perché in tanti anni vissuti tra Roma e Milano per lavoro una cosa simile non mi era mai accaduta".

L'azienda per cui lavora pare voglia trasferirlo a Napoli, e "tramite Borrelli sono arrivate delle proposte di affitto, ma ora ho bisogno di qualche ora di tempo per capire se restare a Marcianise oppure andare Napoli. Ringrazio tutti coloro che in queste ore mi sono stati accanto ed hanno manifestato solidarietà per la mia vicenda, in particolar modo il consigliere Borrelli”, va avanti Raffaele.

Continueremo a seguire la vicenda - hanno ribadito Francesco Borrelli e Gianni Simioli - e daremo a Raffaele tutto il sostegno possibile e lo aiuteremo a trovare casa, stanno arrivando diverse proposte". "Per combattere l’omofobia - hanno concluso - serve una riforma culturale, sociale e giuridica. Siamo ancora troppo indietro e questa arretratezza culturale ci sta danneggiando anche economicamente. Un giovane lavoratore, che altrove è sempre stato trattato bene, torna nella sua terra ed è subito vittima di discriminazioni degne del medioevo culturale".

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