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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Ucciso a 28 anni mentre attraversa sulle strisce: chiesto il processo per il "pirata della strada"

Il giovane morì sul colpo

Andrà a processo l'investitore di Adrian Olmo, il giovane partenopeo di appena 28 anni travolto e ucciso da un’auto pirata mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali in via Milano, poco lontano da casa, il 29 novembre 2021, verso le 21 di sera. Il Pubblico Ministerom, Francesca Falconi, ha chiesto il rinvio a giudizio per il conducente della vettura risultata poi essere una Maserati Levante, costituitosi solo in un secondo momento.

L’imputato, un 31enne napoletano,  dovrà rispondere del reato di omicidio stradale con la pesante aggravante della fuga. Riscontrando la richiesta, con decreto emesso il 6 maggio 2022, il Gup del Tribunale di Napoli, Ambra Cerabona, ha fissato per il 22 settembre 2022, alle 9.30, l’udienza preliminare di un processo dal quale i familiari della vittima, assistiti Studio3A-Valore S.p.A. e che sono assistiti penalmente dall’avv. del foro di Santa Maria Capua Vetere Vincenzo Cortellessa, si aspettano giustizia.

Il Sostituto Procuratore attribuisce all'imputato la "colpa consistita in negligenza, imprudenza, imperizia e violazione delle norme del codice della strada, segnatamente degli articoli 141, che prevede l’obbligo di regolare la velocità in modo da evitare ogni pericolo per la sicurezza delle persone, e dell’art. 191 che prevede l’obbligo dei conducenti di fermarsi quando i pedoni transitano sulle strisce pedonali”.

Dagli accertamenti della Polizia locale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi, è emerso come l’automobilista “percorresse via Milano a forte velocità in direzione ingresso tangenziale Napoli Capodimonte” e abbia investito il pedone che stava, regolarmente, “attraversando la strada sulle strisce pedonali”: un impatto tremendo.

“Colpendolo con il lato anteriore destro della vettura lo spingeva verso un’autovettura, una Toyota Yaris, parcheggiata lungo via Milano per poi scaraventarlo 16 metri più avanti, facendolo cadere al suolo e cagionandone il decesso. E si dava poi alla fuga” conclude il magistrato. L’imputato si è costituito due giorni dopo, il primo dicembre, presentandosi negli uffici della polizia locale partenopea con due avvocati e il Suv che portava sul muso gli evidenti segni del terribile urto con il pedone: gli agenti erano comunque già sulle sue tracce.

L’autopsia disposta dal Pm, e affidata al medico legale Prof. Pietro Tarsitano, Direttore dell’Unità operativa di Medicina Legale del Cardarelli e docente all’Università Federico II, non ha fatto che confermare come il giovane sia deceduto in seguito alle gravissime lesioni politraumatiche ed emorragiche riportate a causa dell’investimento e perfettamente compatibili con un autoveicolo ad assetto rialzato.

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