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Cronaca Gragnano

"Mio fratello accoltellato per difendere un amico a 15 anni"

La sorella del ragazzino aggredito lunedì a Gragnano racconta quei drammatici momenti. Giovanni non è in pericolo, ma il pestaggio è stato brutale. Il papà: "Ho fede nella giustizia"

Una violenza inaudita. È quella di cui è rimasto vittima – fortunatamente in modo non grave – Giovanni, il ragazzino di 15 anni lunedì picchiato e ferito da una baby gang a Gragnano.

A raccontare cos'è successo è stata sui social anche sua sorella Francesca. Il 15enne è stato "ferito per difendere un suo amico". "Tentava di scappare ma dopo essere inciampato è caduto per terra, prima accoltellato due volte e successivamente pestato con calci, pugni e anche colpi sul capo con un casco. Era solo, indifeso, privo di armi come giusto che sia – spiega la ragazza – ma ciò non ha impedito ad otto vigliacchi di scagliarsi contro mio fratello ferito per terra. Privi di animo morale lo hanno accerchiato e continuato senza fermarsi fin quando qualcuno non ha urlato per indurli a smettere. Questi 8 non saprei come definirili, hanno poi continuato in rete inneggiando alla morte di mio fratello".

Il nostro è un Paese "colmo di ferocia", aggiunge Francesca. "Si parla di ragazzini di 15 anni, bambini che escono di casa con armi e con la brutale consapevolezza di utilizzarle. Ragazzini che vogliono imitare i mafiosi o come si dice in napoletano 'a gent malamente, ma devono capire non si scherza con queste cose, non si scherza con la vita di una persona. Non viviamo in un film, questa è la vita reale in cui ogni giorno a causa di persone prive di raziocinio muoiono uomini, donne e bambini. Non vi sono più valori Tra i giovani e non solo. Mio fratello,essendo uno dei pochi a possederli, ha preferito essere fedele e leale al suo amico rischiando la sua stessa vita nonostante il fatto non lo riguardasse. Sfido chiunque ad affrontare un branco di animali per difendere un amico. Ma mio fratello lo ha fatto!". "Ma in che mondo viviamo – conclude la ragazza – L’unica sua arma è stata la lealtà e di questo ne vado fiera, ma non dovrà accadere mai più perché in questo mondo questa virtù non paga".

Il messaggio del papà

Anche il padre di Giovanni ha affidato ad un messaggio pubblico sui social il suo pensiero sulla vicenda. "Volevo ringraziare tutti gli amici che in questo brutto momento sono vicini con il loro cuore alla mia famiglia. Un ringraziamento speciale è dedicato all’egregio Signor Sindaco Cimmino il quale quotidianamente si interessa sulla salute di mio figlio. Inoltre ci tengo a ringraziare l’arma dei Carabinieri di Castellammare e Gragnano i quali hanno avuto, oltre che un atteggiamento serio e professionale, anche amorevole ed affettuoso. Spero che quanto accaduto al mio angelo possa essere da esempio ma anche da sprono a questa società. Cose del genere non dovrebbero accadere ed ho fede nella giustizia".

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