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Venerdì, 24 Marzo 2023
Cronaca

Influenza A: molti anziani immuni ma il virus può mutare

Una sessione straordinaria sulla pandemia influenzale apre a Napoli la XI Conferenza nazionale di sanità pubblica. Il Prof. Zanetti ha sottolineato che nonostante il virus non sia così grave è tuttavia estremamente veloce nella sua capacità di diffondersi

La XI Conferenza di Sanità pubblica della Siti, in corso a Napoli fino al 17 ottobre, ha chiuso ieri sera la propria giornata inaugurale con una Sessione straordinaria dedicata alla nuova influenza. Alla Sessione hanno partecipato, oltre al Sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, anche Alessandro Zanetti, ordinario di Igiene all’Università di Milano, e Sandro Cinquetti, Direttore sanitario della Asl7 Pieve di Soligo e Delegato della Siti nella Task Force del Ministero per la pandemia influenzale.

Il Prof. Zanetti, dopo aver ripercorso la genesi della diffusione del virus AH1N1 tracciandone una vera e propria carta di identità, ha sottolineato con molta forza che “nonostante lo stesso non sia così grave è tuttavia estremamente veloce nella sua capacità di diffondersi. Il che significa che in caso di eventuale mutazione (fenomeno peraltro già osservato in almeno due casi ma non in forma preoccupante) in una forma virulenta più grave, il problema diventerebbe molto, molto serio".  Zanetti ha esortato: “la rete dei medici sentinella e tutte le istituzioni preposte, dal Ministero ai Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende sanitarie, non devono assolutamente abbassare la guardia. La sorveglianza influenzale è un’attività estremamente importante e delicata che deve richiedere la massima attenzione proprio per cogliere, in tempo reale, ogni possibile mutazione (in meglio o in peggio) del virus e dell’andamento pandemico. Tra le “curiosità” sul virus illustrate da Zanetti anche la forte probabilità che molti anziani risultino già immunizzati contro la nuova influenza per esserne già stati in contatto in temi passati. A partire dalla terribile epidemia di Spagnola del 1918 fino alle decine di epidemie influenzali che hanno attraversato il nostro Paese negli ultimi decenni.

  La sorveglianza influenzale è un’attività estremamente importante e delicata  
Un forte appello a una comunicazione istituzionale più chiara e non rivolta solo a media è quindi giunto da Sandro Cinquetti che ha sottolineato come “gli organi di governo, centrale e regionali, siano oggi più concentrati sulla comunicazione mediatica piuttosto che su quella istituzionale destinata agli operatori sanitari”.

“È mai possibile” ha chiesto il Delegato Siti della Task Force ministeriale contro la pandemia “che gli operatori del settore debbano conoscere l’orientamento delle istituzioni dai telegiornali?”

Dopo aver convenuto che non è il caso di creare inutili allarmismi come quelli riportati sui quotidiani all’indomani delle prime notizie provenienti dal Messico sulla virulenza del nuovo ceppo influenzale, Cinquetti ha tuttavia esortato tutti gli operatori di sanità pubblica e in particolare i professionisti dei Dipartimenti di prevenzione, a nome della Siti, ad essere estremamente chiari con il mondo mediatico ed anche a non nascondere le incertezze che ancora esistono sullo sviluppo del virus e della pandemia. “È sbagliato affermare con troppa leggerezza che non succederà nulla, ma lo è altrettanto lanciare allarmi ingiustificati”.
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