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Cronaca

Francesco II firma l'armistizio e il Sud va ai Savoia: era il 13 febbraio del 1861

Ricorre oggi il 154mo anniversario della fine del Regno delle Due Sicilie, conquistato dalle truppe piemontesi al termine dell'assedio di Gaeta

Il 13 febbraio per il Sud Italia non è una data come le altre: è il giorno in cui ricorre, infatti, l'anniversario della caduta del Regno delle due Sicilie e l'annessione del Meridione al Regno d'Italia.

Francesco II aveva già lasciato Napoli il 6 settembre del 1860, su consiglio del direttore di polizia Liborio Romano, per rifugiarsi a Gaeta. La decisione si doveva da un lato alla volontà del sovrano di risparmiare danni alla capitale, dall'altro alla fiducia nella linea di difesa composta dai fiumi Volturno e Garigliano e dalle due fortezze di Capua e Gaeta.

Mentre Giuseppe Garibaldi entrava in città il 7 settembre, scortato dallo stesso Liborio Romano che aveva intanto consegnato alla camorra la tutela dell'ordine pubblico, si preparava l'assedio di Gaeta.

Iniziò il 13 novembre 1860, e fu uno stillicidio di truppe borboniche che coinvolse anche la popolazione: condotto col metodo cosiddetto “scientifico”, vide l'esercito piemontese bombardare la fortezza con i potenti cannoni a canna rigata. Centodue giorni, di cui 75 trascorsi sotto il fuoco nemico, e un epilogo cruento: il generale piemontese Enrico Cialdini non fermò i bombardamenti neanche mentre si trattava la resa.

Il 13 febbraio 1861 nella villa reale dei Borbone, attualmente Villa Rubino a Formia, venne firmato l'armistizio. Le ostilità terminarono alle 18.15 di quel giorno. La guarnigione borbonica poté uscire dalla piazzaforte con l'onore delle armi. Il Regno delle due Sicilie, esattamente 154 anni fa.

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