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I Fruttini Gelato. Storia del dessert che spopolò negli Anni Ottanta

Dall’idea semplice e geniale di Matteo Napoli, un gelatiere che ebbe l’intuizione di mettere il gelato alla frutta nel guscio o nella buccia della frutta. I Fruttini Gelato sono ancora un cult che sopravvive alla prova del tempo

Dietro a un prodotto apparentemente frivolo e innocuo come un dessert si celano tante cose. Molto spesso c’è la storia di una famiglia, il risultato di impegno e dedizione, e nei casi più lampanti si legge anche il passaggio di un’epoca. Come nei Fruttini Gelato, simbolo degli Anni Ottanta, del secondo boom economico, di quel periodo rampante e ottimista anche nel mondo della gastronomia italiana. Ricordate quei sorbetti alla frutta racchiusi nei loro gusci originali, conosciuti in tutto il mondo, per lungo tempo fine pasto obbligatorio nei ristoranti del sud Italia e non solo? Nati nel 1984 dall’idea di Matteo Napoli, un gelatiere di Lancusi, in provincia di Salerno, pioniere dell’epoca per quanto riguarda il mondo della gelateria artigianale. A capo della Gelateria Matteo dal 1962, ora gestita dalla nipote Federica Napoli e trasferitasi a Pomezia, vicino Roma, ecco la storia di questo dolce che piaceva tanto anche a Papa Giovanni Paolo II.

I Fruttini Gelato della gelateria Matteo

La Gelateria Matteo dal 1962: gli esordi e la visione innovativa nel gelato

Molti definiscono Matteo Napoli, il protagonista di questa storia, un personaggio leggendario. A lui infatti si deve molto in termini di innovazione nel gelato ai tempi, con una visione avanguardistica non di certo tipica nel 1962 quando aprì il suo laboratorio in provincia di Salerno. Passione per la frutta, tratto tipico che lo renderà famoso ovunque, materie prime fresche e artigianalità nella produzione: queste le caratteristiche principali che fecero diventare la Gelateria Matteo un luogo di pellegrinaggio, a cavallo tra gli Anni ‘80 e ’90.

Matteo Napoli in una vecchia pubblicità

Non da ultimo la grande innovazione e creatività di Matteo Napoli, considerato maestro e antesignano del gelato gastronomico: oltre 300 gusti creati, tutti naturali senza additivi e conservanti. Gorgonzola, parmigiano, basilico, pomodoro, birra per citarne alcuni, mai fermo sullo stesso punto Matteo Napoli si spinse oltre ai limiti del tempo. A lui si devono preparazioni come il gelato pasta e fagioli, quello al baccalà che gli valse il Premio della Artigianalità Nazionale nel 1996.

I fruttini, il dolce che spopolò negli anni Ottanta

I Fruttini Gelato della Gelateria Matteo: icona degli Anni ‘80

Dalla passione e dalla specializzazione acquisita nella lavorazione della frutta, Napoli ha la geniale idea di creare dei sorbetti racchiusi nel proprio guscio. Li chiama semplicemente Fruttini Gelato, ancora oggi fiore all’occhiello e prodotto di punta dell’azienda, imitati in tutto il mondo e apprezzati ovunque. Semplici e per questo geniali, i Fruttini sono semplicemente frutta ripiena di gelato ricavata dalla sua polpa, senza aggiunta di aromi artificiali. Tra i gusti più popolari la noce, la castagna, il fico, ma anche i classici agrumi, tutta la frutta estiva e quella esotica. Erano gli anni ’80 e la sperimentazione in cucina se nel resto del mondo iniziava a proliferare, in Italia era ancora o quasi tabù. Fu questo piccolo ma grande gelatiere e artigiano campano ad aprire la strada a quel movimento, oggi pacifico, che crede nell’innovazione e ricerca. Anche in gelateria.

La Gelateria Matteo oggi: da Salerno al Lazio

Come in tutte le storie di aziende familiari ci si trova di fronte a un bivio. Matteo Napoli muore all’età di 90 anni nel 2016 e la sua gelateria ormai dalle dimensioni notevoli, passa in mano ai nipoti, che la trasferiscono prima a Frascati e poi a Pomezia, nel Lazio. Ora lo storico locale di Lancusi non esiste più, interrompendo così quel pellegrinaggio goloso di tanti curiosi, spostando produzione e punto vendita vicino Roma. La qualità non sembra essere scesa e i Fruttini Gelato continuano a essere un ricordo nostalgico di quegli anni.

               

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