Bollette di gas e luce con importi sbagliati: come chiedere e ottenere la rettifica
Far correggere gli errori nelle richieste di pagamento delle utenze non è impossibile. Cosa sapere
Può capitare che la somma richiesta nella bolletta di un'utenza, dalla luce al gas, sia sbagliata e non corrisponda al consumo effettivo. La rettifica degli importi chiesti in pagamento con le bollette è prevista dal codice di condotta commerciale. Ecco cosa fare
Step 1: controllare
Se pensiamo che l’importo richiesto in pagamento non è esatto, la prima cosa da fare è verificare:
- offerta e consumi: l’offerta scelta può non essere adeguata al profilo di consumi, ad esempio se si sceglie la tariffa bioraria al posto di quella monoraria o viceversa, può esserci un aumento dei costi senza variazione dei consumi
- bassa efficienza energetica: elettrodomestici di classe energetica non elevata determinano maggiori consumi
- mancata autolettura: l’autolettura è necessaria per poter comunicare i dati al fornitore nel periodo di tempo indicato.
Se l'errore c'è
Se davvero c'è un errore nella quantificazione degli importi richiesti, è possibile inviare una comunicazione scritta al fornitoree in cui si spiega dettagliatamente l'accaduto: la procedura è valida sia per la rettifica della fatturazione che per la rettifica degli importi. È sempre preferibile allegare un’autolettura, per abbreviare i tempi di verifica e controllo . Il venditore che riceve una richiesta scritta per la rettifica degli importi in bolletta ha l’obbligo di accertare i consumi e di fornire una risposta motivata. Se l'errore è certo, evidente e documentato, allora si dà luogo alla rettifica e all’accredito della somma eventualmente versata in eccesso. Nella risposta, il venditore deve fornire le seguenti informazioni:
- riferimento al reclamo
- nominativo e riferimento del venditore incaricato di fornire altri chiarimenti
- controllo degli elementi del contratto da cui dipendono le condizioni economiche della fornitura
- il calcolo che è stato fatto per l’eventuale rettifica
Il venditore ha 40 giorni di tempo per rispondere, a partire dal momento in cui ha ricevuto la richiesta.
Se non si ottiene alcuna risposta dopo i 40 giorni, allora si può attivare un procedimento presso l’Autorità per l’energia elettrica e per il gas.
In caso di ritardi nel rimborso, il cliente ha diritto a un indennizzo automatico nella prima bolletta utile pari a:
- 20 euro, quando la risposta del venditore arriva entro e non oltre il doppio del tempo massimo previsto
- 40 euro, quando si va oltre il doppio del tempo massimo
- 60 euro, quando la risposta supera di tre volte il tempo massimo
In ogni caso, l’indennizzo deve arrivare entro otto mesi dal momento in cui è stata ricevuta la richiesta di rettifica.
Prodotti online
Misuratore di potenza doppia tariffa