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Venerdì, 29 Marzo 2024
Sicurezza

Smartworking: anche i napoletani vanno in burn-out

Separare l’ambiente lavorativo dall’ambiente casalingo è indispensabile per mantenere l'equilibrio tra vita personale e lavoro. Come fare 

Lo smart working si rivela sempre più difficile da gestire, soprattutto dal punto di vista psicologico: lavorare stando a casa, infatti, spesso può provocare diversi problemi, compreso il burnout.

Cos’è il burnout

Il burnout è uno stato di esaurimento che coinvolge contemporaneamente il piano fisico, mentale ed emotivo. Il termine risale agli anni '70, quando venne usato per la prima volta per indicare lo stato di sofferenza di chi svolgeva una "professione di aiuto", ovvero un lavoro a carattere sanitario e assistenziale o di sicurezza pubblica e gestione delle emergenze. Il concetto di esaurimento da stress lavorativo si è quindi esteso a tutti gli ambiti di attività in cui ci siano forti condizioni di tensioni e pressioni, tanto che, nel 2019, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha inserito il burnout nella lista dell’International Classification of Diseases (Icd), definendolo come una sindrome conseguente allo stress cronico mal gestito e uno dei fattori che influenzano lo stato di salute portando al contatto con i servizi sanitari.

Con l’avvento dello smart working e la contestuale pandemia da Covid-19, si stima che le persone in sofferenza siano aumentate del 20% e che ben 2 lavoratori su 3 (ovvero il 69% del totale) soffano di burnout. 325.000 le ricerche mensili sul web per capire se si soffre di stress da lavoro e quali sono i migliori rimedi ritrovare la serenità.

Il burnout da smartworking

Normalmente, il burnout è legato alla percezione di uno squilibrio tra richieste o esigenze professionali e risorse disponibili. Alla base vi sono due fattori fondamentali:

  • l’incapacità o l’impossibilità di disconnettersi dal lavoro;
  • l’incapacità o l’impossibilità di avere orari precisi per l'attività lavorativa, come avviene in ufficio.

Secondo gli studi più recenti, infatti, la giornata lavorativa in smart working dura in media da 1 a 3 ore in più, si fanno più riunioni, anche se in modalità virtuale, e si tende ad essere reperibili anche al di fuori dall’orario di lavoro, rispondendo al telefono o inviando mail.

L’impossibilità di “staccare” dal lavoro e di preservare i propri spazi personali è quindi causa, nel lungo periodo, di un esaurimento delle risorse dell’individuo che investe troppe energie e non si ricarica mai. 

Come capire se si soffre di burnout da smart working

Ma come si manifesta il burnoutL’esaurimento nervoso causato da stress lavorativo è dovuto ad una risposta fisiologica del nostro organismo a periodi prolungati di stress, che si manifesta con sensazione di stanchezza, distacco emotivo, mancanza di motivazione e visione negativa e cinica nei confronti del proprio lavoro. Secondo Ruth Cooper Dickson, praticante della Psicologia Positiva,    l’esaurimento nervoso si manifesta in tre modi:

  • livelli di energia bassi e sensazione di sfinimento
  • disimpegno nei confronti del proprio lavoro
  • autoefficacia professionale ridotta

Nello smart working inoltre, il rischio maggiore è che, a lungo andare, si faccia fatica a separare l’ambiente lavorativo dall’ambiente casalingo, arrivando ad una mancanza di equilibrio tra vita personale e lavoro. 

Come combattere l’esaurimento nervoso da smart working

Tra i metodi più efficaci per fronteggiare i casi di esaurimento nervoso da smart working possiamo indubbiamente trovare l’esercizio fisico.

Joe Mitton, fondatore di MittFit rivela che “allenarsi è essenziale per rilasciare dopamina e serotonina, che aiutano con l’umore ed il sonno” oltre a ridurre drasticamente i livelli di stress. 

Lee Chambers, psicologo ambientale e consulente di benessere, spiega che l’ideale sarebbe allenarsi per brevi periodi più volte al giorno e che “trovare un tipo di allenamento che piace è fondamentale, poiché aiuta a rimanere costanti e stabili emotivamente e spinge a ritagliarsi del tempo per mantenersi attivi tutti i giorni".

Farlo è semplice: basta ballare in salotto, fare circuiti in camera da letto, praticare yoga fuori al balcone o sul terrazzo e, comunque, praticare un po' di attività fisica giornalmente.

I migliori esercizi fitness per combattere il burnout

Allontanarsi dalla scrivania, dunque, è essenziale per mantenersi in salute.

Esistono esercizi fisici che possono essere fatti proprio mentre si è in casa, che aiutano a prevenire il burnout e migliorare la propria salute e produttività.

In un nuovo studio, Reebok ha analizzato diversi tipi di allenamento che si possono effettuare da casa: con circa 56.000 ricerche ogni mese e 862.377 condivisioni di articoli sull’argomento,ecco quali sono gli esercizi più popolari: 

Yoga: secondo lo studio di Reebok, lo Yoga è l’esercizio più comune al mondo per prevenire o curare i casi di burnout, con una media di 1,4 milioni di ricerche al mese, 89,6 milioni di hashtag su Instagram e 27 milioni di articoli condivisi sul web nel corso di quest’anno. Praticare yoga, infatti, aiuta a ridurre lo stress attraverso la meditazione, i movimenti e le posizioni stazionarie e le tecniche di respirazione: focalizzarsi sul proprio respiro, infatti, aiuta a combattere lo stress nella vita di tutti i giorni e comporta benefici sia fisici che psicologici. 

Secondo Harvey Lawton, fondatore di The Movement Blueprint, inoltre, praticare yoga quotidianamente rinforza la risposta di rilassamento del nostro corpo e di conseguenza “ci lascia energizzati, carichi di energia positiva e felici”. Ma non solo. Lo yoga, infatti, aiuta a rafforzare spalle, schiena e addominali, ed è un’ottima pratica per chi lavora in smart working perché “non preoccuparsi di correggere posizioni scorrette può provocare danni gravi alla postura” oltre a “provocare rischi di lesione e incapacità di muoversi” spiega sempre Lawton.

Camminare: è un esercizio molto semplice che aiuta a migliorare l’umore e diminuire i livelli di stress. Con una media di 119.000 ricerche ogni mese e 56.8 milioni di articoli condivisi sull’argomento nel mondo, camminare è il secondo esercizio più popolare al mondo per prevenire o curare l’esaurimento nervoso

Camminare, infatti, aiuta a rilasciare la tensione intrappolata nel nostro corpo, specialmente nell'area del collo e delle gambe. Allo stesso tempo riduce la possibilità di contrarre malattie cardiovascolari, previene la pressione alta o livelli di colesterolo alti e aiuta a rafforzare i muscoli oltre a “portare beneficio all’ippocampo, la parte del cervello che agisce come freno alla risposta di stress” spiega Ruth Cooper-Dickson, Psicologo Positivo.  

Ballare: è un tipo di allenamento che può essere praticato facilmente anche a casa, in qualunque stanza con sufficiente spazio, e che aiuta a migliorare istantaneamente l’umore, oltre ad essere un ottimo rimedio per alleviare lo stress. 

Il ballo stimola grazia ed agilità, aumentando la frequenza cardiaca attraverso l’utilizzo attivo delle gambe, oltre ad aiutare a rafforzare i muscoli principali del corpo, bruciando calorie e diminuendo il rischio di lesione. Inoltre, è un ottimo esercizio “per attivare l’acido gamma-aminobutirrico, un amminoacido il cui scopo è di calmare il cervello e di fare da ‘estintore’ per permettere alle cellule del cervello di reprimere le loro attività” commenta Ruth Cooper-Dickinson. “Inoltre, l’attivazione dell’acido gamma-amniobutirrico offre un sollievo veloce dallo stress”, utile a liberare la mente dopo una giornata di lavoro faticosa.

Fare boxing: richiedendo molta concentrazione, aiuta a disconnetterci dal mondo circostante, riduce i livelli di stress attraverso l’apprendimento di tecniche di respirazione, aiuta a rafforzare la fiducia in noi stessi e regala un aumento istantaneo di energia.  

Quando si colpisce e si lavora coi piedi, infatti, “si attivano alcune aree nel cervello connesse all’apprendimento e alla visione periferica” commenta Danny Greaves, Confidence Coach e fisioterapista, ed il cervello aumenta la produzione di endorfine, neurotrasmettitori che creano quelle sensazioni positive che si hanno dopo un allenamento. Inoltre, tirare pugni aiuta a ridurre la tensione muscolare e migliora l’autostima, rendendoci più capaci di far fronte a momenti stressanti o situazioni impegnative.

Pilates: iPilates consiste nell’esecuzione di una serie di movimenti controllati e di esercizi da tappetino che aiutano a sviluppare la forza, la flessibilità e la resistenza. Inoltre, aiuta a migliorare drasticamente la postura, la tonicità muscolare, l’equilibrio e la mobilità articolare, a migliorare l’umore,e allo stesso tempo, a fortificare la resilienza nei confronti delle cause di stress. 

Il Pilates ha una media di 844.000 ricerche ogni mese, 17.703.406 Instagram hashtags e 2.442.012 condivisioni di articoli sul web. Lee Chambers aggiunge che “praticare questa attività regolarmente aumenta il flusso sanguigno e le funzioni cognitive, permettendoci di lavorare con maggiore concentrazione e chiarezza e aumentando il nostro livello di produttività”.
 

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