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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Ingegneri: no alle video-asseverazioni per il bonus. "Lesive della dignità e superflue"

Nota dai toni infuocati degli Ordine della Campania dopo l'iniziativa della società Deloitte

"No alle asseverazioni video per il superbonus": a dirlo, netto e chiaro, è l’Ordine degli Ingegneri di Napoli presieduto da Edoardo Cosenza insieme con quelli di Avellino presieduto da Giovanni Acerra, Benevento guidato da Ivan Verlingieri, Caserta guidato da Carlo Raucci e Salerno con Raffaele Taratera, facendosi interpreti del malcontento degli iscritti rispetto alla nuova procedura di certificazione dei lavori.

Le video asseverazioni

La nota arriva dopo la richiesta avanzata dalla società Deloitte di presentare un breve video realizzato dal tecnico asseveratore, per conto del proprio cliente, da allegare alla pratica per il riconoscimento del Superbonus, con l’obiettivo di illustrare rapidamente l'intervento effettuato e prevenire eventuali frodi.

"Tale procedura, oltre che lesiva della dignità dei professionisti, appare per giunta superflua – è spiegato nella nota - in quanto agli Ordini è già demandata dalla Costituzione la funzione di garante della legalità a cui, dunque, tutti gli iscritti devono attenersi".

Gli ingegneri campani si dichiarano quindi in completa sintonia col dissenso già espresso in merito dalla Rete delle Professioni Tecniche (Rpt) e dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri.

"La procedura richiesta da Deloitte – si legge nella nota - rischia di ingolfare e rallentare ulteriormente le pratiche per il riconoscimento del bonus, strumento indispensabile per ridare ossigeno a un settore trainante, specie nel Mezzogiorno, come l’edilizia, dopo ormai due anni di continui mutamenti della legge sul Superbonus che sembrava essere il nuovo Piano Marshall anche per la comunità tecnica oltre che per la filiera delle costruzioni. Pur comprendendo quindi le preoccupazioni degli enti coinvolti nel processo di rendicontazione – conclude il documento - riteniamo che la procedura adottata sia inappropriata e lesiva per la figura del professionista e pertanto esprimiamo totale contrarietà a questo ulteriore onere che non garantisce alcuna sicurezza aggiuntiva alle procedure già ampiamente garantiste, ma mina solo la credibilità di un’intera classe di professionisti".

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