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Giovedì, 28 Marzo 2024
Vendita e Affitto

Seconda casa: conviene venderla o comprarla?

Tasse, oneri e spese: cosa sapere per decidere

Avere una casa in una località di vacanza è davvero una fortuna? Se è vero che si ha un punto di riferimento fisso in cui trascorrere tempo libero e vacanze, infatti, è anche vero che spesso la seconda casa induce a viaggiare di meno e costringe a sostenere non pochi costi tra manutenzione e imposte, senza contare le pulizie. Capita così che la seconda casa diventi una vera e propria zavorra di cui liberarsi alla prima occasione utile. Vendere, tuttavia, non è facile come si potrebbe ritenere tra stagnazione del mercato immobiliare e crisi-Covid. Ecco dunque alcuni  consigli utili.

Cosa fare prima di mettere in vendita una casa

Prima di mettere in vendita una casa, bisogna renderla appetibile agli acquirenti. I lavori che non possono essere rimandati sono:

  • pulizia generale
  • rimozione di mobili vecchi e forniture rotte.

In base al budget a disposizione, si può poi decidere tra una sistemazione in economia oppure veri e propri lavori di ristrutturazione come tinteggiatura delle pareti, sostituzione degli igienici e della pavimentazione (se rovinati). Un immobile ristrutturato, immediatamente abitabile, avrà sicuramente un costo di acquisto più alto. 

Per la vendita è possibile rivolgersi a un’agenzia immobiliare o utilizzare i siti internet.

Per attirare gli acquirenti, sono fondamentali buone fotografie che esaltino la luminosità e gli spazi dell'immobile.

Durante le visite è fondamentale far trovare l’appartamento pulito e in ordine, perché diversamente non ne risalterebbe la bellezza.

Quali tasse pagare sulla vendita della seconda casa?

Quando si vende un immobile occorre pagare alcune tasse. Di solito devono essere versate solo se si genera una plusvalenza e non sono ancora trascorsi 5 anni da quando è stato ereditato o comprato. Ad essere tassata è la plusvalenza generata dalla differenza tra prezzo d'acquisto (maggiorato degli oneri accessori) e prezzo di vendita. E' soggetta al pagamento dell’Irpef secondo un sistema a scaglioni.

Se invece sono decorsi 5 anni, non bisogna pagare nulla.

Su chi ricadono le spese del notaio

Secondo l’art. 1475 c.c., le spese di compravendita, i costi per la stipula dell’atto pubblico e la sua successiva copiatura nei registri immobiliari gravano sul compratore, a meno di accordi diversi.

Le spese notarili relative all’acquisto di un’immobile prima casa comprendono:

  • Imposta catastale di 50€
  • Imposta di registro pari al 9% del valore catastale dell’abitazione
  • Imposta ipotecaria di 50€
  • Imposta sul valore aggiunto, che va dal 4% per la prima casa al 22% per l’acquisto di un immobile di lusso

Il compenso del notaio e il corrispettivo per la costituzione dell’atto pubblico ricadono sulle tasche dell’acquirente, ma la norma permette un accordo in cui si può aggiungere una clausola che stabilisce la suddivisione delle spese tra acquirente e venditore o delegare l’intera spesa al venditore.

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