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Come salvare le piante di casa quando si va in vacanza

Le beniamine verdi spesso non sopravvivono alla nostra lontananza da casa. Come mantenerle in salute

Trovare le nostre piante in buona salute al ritorno dalle vacanze non è un'impresa impossbile, anche se non si ha un amico o un parente che possa curarle durante la nostra assenza. Ecco come fare 

Le posizioni giuste

Le piante sono sensibili alla luce e richiedono particolare attenzione nel posizionamento, che dipende dalla specie.

Se le nostre piante si trovano all'interno dell'abitazione, la prima regola è non lasciarle mai completamente al buio. Sarà quindi necessario fare in modo di far filtrare luce dalle imposte o, comunque, concentrarle nell'ambiente in cui la luce passa.

Se invece le nostre piante sono all'esterno, in balcone o terrazzo o davanzale, bisognerà evitare che restino in pieno sole per tutto il giorno, raggruppandole in modo che si facciano reciprocaente ombra o, comunque, in modo che abbiano un po' di sollievo nelle ore più calde, ad esempio sotto una tettoia o proteggendole con una tenda che non blocchi la traspirazione.

Annaffiare le piante mentre siamo in vacanza

Il caldo e temperature eccessivamente elevate uniti alla mancanza di acqua uccidono rapidamente le piante.

Se ci allontaniamo per un fine settimana, sarà sufficiente annaffiare abbondantemente. Ma se restiamo lontani per una o più settimne bisogna organizzarsi.  I metodi sono diversi

Rimedi artigianali per mantenere in vita le piante

  • Sifone comunicante: prendere una bottiglia piena d’acqua, inserirvi l’estremità di un cordoncino e mettere l’altra estremità nel terreno, a circa 2-3 centimetri di profondità: l’acqua passerà lentamente dalla bottiglia al vaso mantenendo la terra umida
  • Risalita per capillarità: il sistema è lo stesso del sifone, ma al posto della bottiglia useremo una bacinella che può contenere molta più acqua
  • Sistema a goccia: prendere una bottiglia di plastica, riempirla d’acqua, chiuderla bene, forare il tappo. Inserire il collo della bottiglia nel terreno: l’acqua uscirà lentamente, mantenendo il terreno umido
  • Acqua complessata: è un sistema più recente che sfrutta l’acqua in gel in flaconi di cellulosa: il flacone, inserito nel terreno, si biodegrada lentamente facendo fuoriuscire le perle d'acqua. Consente un'autonomia tra i 15 e i 20 giorni
  • Vasi auto innaffianti: hanno intercapedini contenenti acqua e sfruttano il sistema del sifone o la capillarità
  • Stuoia filtrante: impregnare d'acqua una stuoia e posizionarvi sopra le piante, in modo che assorbano acqua dalla base 

Irrigazione automatica 

Se amiamo molto le nostre piante, abbiamo un giardino o sono piante particolarmente pregiate, allora l'irrigazione automatica o, meglio, i sistemi domotici ci consentiranno di lasciarle sole senza problemi. I sistemi irriganti richiedono il collegamento ad un rubinetto dell’acqua e una centralina di comando, che può essere alimentata a batterie o a corrente.

Gli impianti di irrigazione possono essere:

  • a goccia: è il più diffuso perché su ogni pianta viene posizionato un contagocce da cui fuoriesce l’acqua in base alla frequenza che abbiamo stabilito. E' dotato di timer per programmare l’annaffiatura. E' ideale per i vasi che contengono una sola pianta
  • capillare: ha un serbatoio esterno collegato a tubi che portano l'acqua alle piante, in base al fabbisogno, senza sprechi

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Irrigazione a goccia

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Irrigazione automatica per 10 piante 

Irrigazione automatica per balcone

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