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Arredare Avvocata / Calata Trinità Maggiore

L’architettura come arte dello spazio: la dimora di Ezio De Felice a Calata Trinità Maggiore

Pur lavorando in un meraviglioso studio sul mare, a Palazzo Donn’Anna, De Felice scelse di abitare nel cuore del centro antico, in prossimità di Piazza del Gesù

E' una chiave di lettura decisamente nuova quella proposta da Gioconda Cafiero, autrice del volume “Ezio Bruno De Felice. Allestimenti Domestici” pubblicato dalla casa editrice LetteraVentidue. La modernità del grande architetto partenopeo è infatti svelata attraverso il racconto dei suoi progetti d’interni e della sua dimora nel cuore antico di Napoli, oggi sede della Biblioteca della Fondazione a lui intitolata. L'opera sarà presentata on line martedì 8 giugno, alle ore 17.00 sulla piattaforma Cisco Webex (https://bit.ly/3oZh6zn).

La casa di Calata Trinità Maggiore

L'idea del libro nasce dall’interesse suscitato dal progetto della casa che Ezio Bruno De Felice ha concepito e realizzato per sé e per la moglie Eirene Sbriziolo a Napoli, nella seconda metà degli anni ’90.

Pur lavorando nel meraviglioso studio sul mare a Palazzo Donn’Anna, oggi sede della Fondazione, De Felice scelse infatti di abitare nel cuore del centro antico, a calata Trinità Maggiore, in prossimità di Piazza del Gesù. Oggi la casa è la sede distaccata della Fondazione e conserva circa 8000 volumi che costituiscono il patrimonio librario e la Biblioteca della Fondazione De Felice.

E. B. De Felice. Allestimenti domestici (Foto Stefano Perrotta)

Il libro di Gioconda Cafiero mette in luce un aspetto meno conosciuto dell’opera di Ezio De Felice e rivela il tema inedito della sua produzione riguardante l’ambito del progetto domestico e dell’arredamento di interni. “Ciò che ha guidato l’idea di questa ricerca non è stata la curiosità di portare alla luce opere minori, sconosciute ai più, ma la convinzione che vi sia una relazione sul piano del metodo tra i suoi noti progetti di Musei e gli Allestimenti ed i meno noti progetti di Interni, che trascende i programmi funzionali e gli steccati imposti dagli ambiti disciplinari e dalla misura dell’intervento, per condensarsi sul modo di intendere lo spazio, il rapporto con la Storia, la costruzione ed il processo creativo”, si legge nell’introduzione al libro.

Il progetto della casa

Il progetto di una casa per un architetto, particolarmente la propria casa, acquisisce un significato rilevante in quanto luogo di verifica e di sintesi di idee e principi che strutturano progetti di respiro molto più ampio e aiuta a comprendere e conoscere meglio l’insieme delle sue opere e la sua idea di Architettura, la poetica di un progettista, la sua misura etica ed estetica.

Il libro contiene anche riferimenti ad altri interni e opere più note come i progetti per il Museo Provinciale di Salerno o per i diversi spazi del Museo di Capodimonte tra cui il progetto per il Gabinetto Disegni e Stampe o Casa Ostuni Cafiero a Posillipo, Casa Monti Gatti a Palazzo Donn’Anna, Casa Martinez a Capodimonte e altre ancora.

De Felice da sempre uomo eclettico, dai molteplici interessi, è considerato uno dei caposcuola dell’esperienza museografica italiana, che a partire dal dopoguerra, insieme ad altri prestigiosi esponenti del mondo dell’architettura italiana, ha tracciato le linee di una moderna tendenza culturale del “fare museo”, in cui restauro architettonico ed allestimento museale diventano parte di un unico tema progettuale.

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