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Vomero

A cura di Gennaro Capodanno

Vomero: Platani infestati dalla tingide

Il fenomeno è datato. Difatti già si presentò nel 1987 quando ero presidente della Circoscrizione. Dopo la mia denuncia intervenne l’allora prefetto Neri chiedendo, a ragione del manifesto pericolo per la pubblica incolumità, l’intervento della Regione, del Comune e degli uffici sanitari competenti

 

 

 

“ Siamo alle solite, con responsabilità che però non vengono mai individuate, nonostante il problema si ripresenti puntualmente ad ogni stagione. Così anche quest’anno, complici il caldo e l’afa, ma anche i mancati interventi, prima della necessaria potatura e poi della bonifica, ancora una volta i platani del Vomero sono infestati da miriadi di tingidi. La segnalazione è di Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che ogni giorno raccoglie le proteste indignate di numerosi residenti. “ A parte le ripercussioni sul già scarno patrimonio arboreo pubblico – afferma Capodanno – anche per l’abbattimento e la rimozione, in passato, di numerosi platani malati, i danni causati ai malcapitati cittadini non sono affatto da sottovalutare dal momento che le punture di questi insetti sembra che comportino fastidiose bolle, con arrossamento e prurito “.

            “ Il fenomeno è datato – continua Capodanno -. Difatti già si presentò nel 1987 quando ero presidente della Circoscrizione. Dopo la mia denuncia intervenne l’allora prefetto Neri chiedendo, a ragione del manifesto pericolo per la pubblica incolumità, l’intervento della Regione, del Comune e degli uffici sanitari competenti “.

            “ Naturalmente – precisa Capodanno - la semplice potatura dei platani, che comunque quest’anno non è stata eseguita in molte strade del quartiere, consentendo che i rami degli alberi entrino nelle abitazioni fino ai piani alti degli edifici, non serve affatto a debellare alla radice il fenomeno dal momento che l’insetto, che già in passato è stato identificato, ed il cui nome scientifico è corythuca ciliata, oltre che sulle foglie vive anche sotto la corteccia, proliferando con un ritmo di 200 uova per ciascuna femmina e per un ciclo di 45 giorni. Per questo non  è possibile combatterlo con i normali pesticidi, peraltro dannosi anche per l’uomo. La presenza di questo parassita è evidenziata peraltro dalla tipica depigmentazione del parenchima fogliare ( foto allegata ) “.

            “ Tempo addietro – conclude Capodanno –, di fronte all’ennesimo accentuarsi del fenomeno durante il periodo estivo, mi risulta che fu interpellato anche il dipartimento di entomologia della facoltà di agraria di Portici. Parrebbe che il metodo più efficace per combattere la fastidiosa tingide sia, per così dire,  naturale, utilizzando, per eliminarla, gli stessi parassiti dell’insetto che dovrebbero essere posti sulle piante infestate “.

            Ma quando ancora dovranno aspettare i vomeresi perché l’amministrazione comunale si decida a risolvere definitivamente il problema? E quando gli organi preposti alla salvaguardia della salute dei cittadini, si attiveranno in relazione all’annosa vicenda?  Sono le domande che pone Capodanno ma anche le tante persone costrette in questi giorni di calura a convivere con gli insetti in questione.

 

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