Vomero: Nuovo parcheggio interrato in via A. Falcone
Un ecomostro di cemento in una delle più belle zone di Napoli
Perplessità e preoccupazione sono espresse da Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero, per l’oramai prossima partenza della costruzione di un nuovo parcheggio interrato privato al Vomero, in uno dei punti più panoramici della Città, alla traversa privata Diaz, posta in via Aniello Falcone con accesso dal civico 249, annunciata stamani dall’apposizione su tale strada di due manufatti che pubblicizzano la possibilità di acquistare i box auto. Come può leggersi nel sito internet della società che ne ha presentato il progetto al link: https://www.belvedere-immobiliare.it/index.html si tratta di un parcheggio interrato stanziale non pertinenziale, che si estenderà su un’area di 4.200 km con la realizzazione di ben 112 box auto distribuiti su 4 livelli interrati.
“ Eppure – ricorda Capodanno - la sentenza del TAR della Campania, depositata in data 13 maggio 2009 respingeva il ricorso presentato dalla società immobiliare Belvedere s.p.a. per l’annullamento del decreto della Sovrintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Napoli, del 18 settembre 2008. Con tale ultimo decreto era stato annullato il decreto di autorizzazione paesaggistica del Comune di Napoli n. 19 del 23 maggio 2008, relativo alla richiesta della stessa società al Comune di Napoli di costruire appunto in via Aniello Falcone, alla traversa privata Diaz, in un’area ricadente in zona paesaggisticamente vincolata, un parcheggio interrato stanziale e non pertinenziale con sistemazione della sovrastante superficie da destinarsi a spazio pubblico attrezzato per gioco e sport. Progetto pubblicizzato da tempo anche nell’apposito sito Intenet del Comune di Napoli, indicato come iniziativa S56 (https://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3328 ).
“ In base al progetto presentato – continua Capodanno - la società avrebbe realizzato nella parte sovrastante attrezzature ad uso pubblico, per l’esattezza, tre campi da tennis, un corpo di fabbrica per spogliatoi e servizi, un piccolo parco pubblico a verde ed un parcheggio a raso per motoveicoli a servizio della struttura sportiva, ed il Comune per parte sua avrebbe autorizzato la realizzazione del parcheggio privato interrato di 4 piani, secondo il progetto presentato. Dopo che il Comune si era espresso favorevolmente, a settembre del 2007 era arrivato il provvedimento della Sovrintendenza che ha bloccato l’operazione “.
Al riguardo nell’articolata sentenza si leggeva: “ la Soprintendenza con la citata nota del 3.07.2008 invitava il Comune a colmare vuoti segnalati con la formula che segue: “ Considerato che il testo del parere della Commissione edilizia integrata è sintetico e genericamente motivato, è opportuno che il Comune, integrando la Relazione illustrativa ai sensi dell’art. 146 comma 6 e art. 159 comma 2 del D.Lgs n. 42/2004, espliciti le proprie valutazioni sulla realizzazione dell’opera con specifico riferimento alla mole degli scavi e delle strutture entro terra, i cui effetti sull’assetto idrogeologico dell’area possono riverberarsi su quelli paesaggistici,specificando che tali aspetti sono stati esaurientemente valutati in funzione paesaggistica “ e più avanti: La Soprintendenza insomma con il suggerito adempimento ha inteso sollecitare un nuovo esame del rapporto tra i due valori concorrenti nella fattispecie (equilibrio idrogeologico e equilibrio paesaggistici) riconsiderandoli non astrattamente e isolatamente, nella dimensione statica propria di ciascuno,ma in relazione congiunta e in diversa prospettiva, da una angolazione,per cosi dire effettuale, cioè in proiezione dinamica, valutando le possibili interferenze e riflessi (trascurati dal Comune) degli scavi e della struttura sulla integrità del valore paesaggistico: in altre parole, con una nuova rappresentazione della situazione di fatto più aderente alla realtà, a spettro allargato, inclusiva anche del cennato rapporto. Si chiede in buona sostanza al Comune di ponderare se quel rapporto sia tale da escludere il pericolo che le acque atmosferiche, deviate o comunque disturbate, nel loro normale corso di scorrimento sotterraneo, dalla presenza della progettata struttura sotterranea, in concreto emergano in superficie riversandosi in senso alluvionale sul piano fuori terra con possibile inondazione e conseguente alterazione dell’armonia paesaggistica “.
“ Ma – prosegue Capodanno – l’aspetto che più colpiva in tale sentenza era un passaggio relativo alla complesso attualmente esistente laddove si affermava che era stato “realizzato e utilizzato per lungo tempo un intervento contra ius, passibile perciò di demolizione e immotivatamente tollerato per lungo tempo dalle Autorità preposte alla vigilanza e alla tutela dell’ordinato assetto urbanistico-edilizio–paesaggistico “.
Capodanno al fine di scongiurare una nuova colata di cemento in una delle più belle zone di Napoli, già devastata da scempi edilizi - tra i quali la oramai famigerata “muraglia cinese” del parco Ottieri - zona a carattere paesaggistico che pero, a ragione della notevole mole di costruzioni realizzate, ha subito negli anni profondi mutamenti, anche dal punto di vista idrogeologico, con gravi ripercussioni che già in passato si sono manifestati con cedimenti e smottamenti anche di notevole entità, chiede l’intervento immediato delle autorità preposte, a partire dall’amministrazione comunale.