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Vomero

A cura di Gennaro Capodanno

Vomero: il flop delle “aiuole affidate”

Più che un’associazione di affidatari occorrono maggiori controlli da parte del Comune di Napoli

“ Tempo addietro, proprio al Vomero, in piazza Vanvitelli, furono salutate con un brindisi augurale i primi affidamenti ai privati di aree verdi, a mezzo di “convenzione di affidamento”,  in attuazione della delibera del consiglio comunale n. 48 del 21 dicembre 2011  – ricorda Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Ma evidentemente quell’affidamento, almeno nel popoloso quartiere collinare, non ha sempre funzionato dal momento che, come testimoniano le numerose segnalazioni al riguardo nei quattro anni trascorsi, alcune aiuole si trovano in uno stato di perenne abbandono, sovente trasformate in ricettacoli di rifiuti, dove si può trovare di tutto, cartacce, lattine e bottiglie vuote, ma anche elementi di arredo, come sedie. Inoltre la presenza dell’erba alta è l’evidente risultato della mancanza anche di un’idonea manutenzione ordinaria, pure attraverso lo sfalcio periodico del manto erboso “.

            “ Eppure - continua Capodanno – nella convenzione è stabilito che la manutenzione dell’area affidata deve essere effettuata a totale cura e a spese della parte affidataria e che le aree a verde devono essere conservate nelle migliori condizioni di manutenzione e con la massima diligenza, cosa che evidentemente allo stato non sempre avviene “.

            “ Al riguardo – puntualizza Capodanno – l’art. 5 del relativo regolamento indica due diverse  tipologie d’intervento sulle arre adottate, la prima di manutenzione ordinaria, con la tutela igienica, lo sfalcio periodico dei prati e il relativo conferimento dei rifiuti organici, la seconda di riqualificazione e di manutenzione, cioè una nuova progettazione dell’area con la piantagione di piante, fiori, alberi, arbusti, siepi e semina prati ed inserimento di nuovi arredi urbani “

“ La durata complessiva della convenzione per l’affidamento delle aree verdi pubbliche – prosegue Capodanno- non può superare i tre anni e si rinnova per ulteriori tre anni se non viene inoltrata disdetta tre mesi prima della  naturale scadenza. Inoltre l’art. 8 dello stesso regolamento prevede che la  mancata  ottemperanza  alle disposizioni in esso contenute,  il  mancato rispetto delle conseguenti richieste dell’amministrazione comunale, nonché il mancato rispetto delle prescrizioni indicate in convenzione, comporta l’immediata decadenza della convenzione stessa ” .

            “ A questo punto – prosegue Capodanno – occorrerebbe che l’amministrazione comunale, effettuati  gli opportuni sopralluoghi e le verifiche del caso, assumesse le determinazioni del caso, laddove si riscontrasse la persistente inadempienza da parte d affidatari, rispetto a quanto fissato in convenzione “.

            “ Di certo, se questo esperimento, giunto oramai al quinto anno di vita, rischia di non procedere nella direzione auspicata – conclude Capodanno – vuol dire che qualcosa potrebbe non aver funzionato e che sarebbe meglio, prima di pensare ad altre forme organizzative, come quella dell’istituenda associazione degli affidatari delle aree verdi del   Comune di Napoli,  assicurarsi che coloro che hanno ottenuto l’affidamento ottemperino, e con costanza, a tutte le condizioni indicate nella convenzione “.

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