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Vomero

A cura di Gennaro Capodanno

Vomero: continua la crisi del commercio

Chiude un altro negozio in via Merliani

 

 

 

            “ Oramai non c’è giorno che al Vomero non  chiude qualche negozio – afferma sconsolato Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. La crisi economica e la contemporanea lievitazione dei costi di gestione,  stanno mettendo in ginocchio il terziario commerciale che rappresenta la principale attività produttiva del quartiere collinare con circa duemila esercizi commerciali, alcuni dei quali della grande distribuzione, presenti sul territorio “.

 

 

            “ L’ultimo esercizio commerciale che ha cessato la propria attività si trova ancora una volta in via Merliani -  prosegue Capodanno -, nella stessa strada dove, nelle settimane scorse, hanno chiuso la libreria Guida ed una falegnameria. Si tratta di un negozio di abbigliamento, all’angolo con via Solimena, attivo da circa 30 anni, e che, avendo un altro esercizio in zona, annuncia con un manifesto affisso sulle saracinesche che la vendita prosegue in quest’ultimo“.

 

            “ Purtroppo – puntualizza preoccupato Capodanno - se si va avanti di questo passo, senza alcun intervento da parte della Regione Campania e del Comune di Napoli, tra poco al Vomero potrebbero essere tantissimi i negozi che rischiano di chiudere definitivamente, non potendo sostenere gli elevati costi di gestione, determinati anche dalle richieste esorbitanti per il rinnovo dei contratti di locazione che vanno in scadenza “.

 

            “ Occorrerebbero iniziative concrete per supportare economicamente le attività in difficoltà – continua Capodanno -. Invece tutto tace. Anche la proposta di legge regionale per la salvaguardia delle botteghe storiche, annunciata il mese scorso, non risulta che sia stata ancora presentata. Peraltro in essa sono sì previsti interventi economici sia per dare contributi ai Comuni della Regione per la rivalutazione dei locali storici, sia per il censimento di questi ultimi, ma solo a partire dall’anno prossimo, visto che i fondi dovranno essere inseriti nel bilancio regionale relativo al 2013 “.

 

            “ Troppo tardi – conclude amareggiato Capodanno -. Di questo passo, al ritmo di chiusure di esercizi commerciali che si registrano in questi primi due mesi dell’anno in corso, credo che saranno davvero poche le botteghe storiche che potranno usufruire a Napoli delle provvidenze previste, laddove invece in altre Regioni italiane, come il Piemonte, la Lombardia ed il Lazio, la normativa che istituisce le botteghe storiche, con relative provvidenze economiche, è già in vigore da lustri, contribuendo a salvare tante attività commerciali ed artigianali che altrimenti avrebbero rischiato di chiudere definitivamente “.

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