“ Era il 16 ottobre del 2002 quando, intorno a mezzogiorno, sindaco e vice-sindaco, spuntarono dalla stazione della funicolare Centrale in piazza Fuga tra una folla incuriosita, per tagliare il nastro di una delle opere pubbliche più sfortunate, anche se tra le poche portate a compimento a Napoli in due lustri dall’amministrazione comunale. Dieci anni di gestazione per il progetto, due anni di eterni lavori ed una spesa lievitata fino a 4 miliardi delle vecchie lire, ma alla fine, quel giorno, le scale mobili per il collegamento tra le stazioni delle funicolari, tanto attese, finalmente entravano in funzione – afferma Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari -. Con un aspetto da non sottovalutare, che avrebbe dovuto essere già da tempo oggetto di una più attenta analisi. In questi quasi dieci anni di funzionamento sono stati molti, troppi, i giorni di fermo per manutenzione  durante i quali le scale non hanno funzionato “.

         “ Anche oggi, tanto per non cambiare, la rampa di collegamento tra via Scarlatti e via Morghen,  è chiusa al pubblico – prosegue Capodanno -. Dal cartello affisso non è possibile  neppure sapere quando tempo esattamente durerà il disservizio, visto che si legge solo che il ripristino avverrà nel “più breve tempo possibile “ “.

         “ Intanto  – conclude Capodanno –  al Vomero si attende che riprendano le corse della funicolare di Montesanto che, dopo due mesi di lavori, stando a quanto annunciato, dovrebbe riaprire al pubblico da lunedì prossimo “.