Un nuovo pressante appello viene lanciato dalla collina del Vomero agli uffici competenti dell’amministrazione comunale partenopea. “ Nonostante che la primavera sia oramai arrivata e che i rami delle alberature stradali siano oramai gemmati, essendo spuntante anche le prime foglioline, anche quest’anno risulta ancora effettuata l’operazione di potatura degli alberi on diverse strade del quartiere  -  afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Un’operazione che si sarebbe già dovuta fare nel periodo invernale, anche in considerazione dei gravi problemi d’infestazione che hanno afflitto in passato  i platani posti lungo le principali piazze ed arterie del quartiere “.

“ I rami di alcuni platani secolari, arrivano on qualche caso fino al quarto piano degli edifici, spingendosi anche verso le abitazioni – continua Capodanno -, con evidenti disagi dei residenti. Senza considerare che molte di queste essenze, divorate, in passato, da malattie quali il cancro rosa e afflitti dalle “ cimici del platano “ sono state eliminate o sono cadute. Una situazione che, ci auguriamo, venga continuamente monitorata, effettuando anche i necessari interventi. In qualche caso il peso dei rami potrebbe essere così elevato da far incurvare  il fusto della pianta rispetto all’asse stradale “.

“ Il caldo, con la bella stagione, potrebbe peggiorare questo stato di cose, riproponendo le stesse situazioni che si sono verificate in alcune delle precedenti stagioni – conclude Capodanno -. Peraltro, già in passato pioggia e vento hanno abbattuto rami e alberi, ed altri sono stati tagliati in quanto minacciavano di cadere da un momento all’altro. Diverse fonti d’albero risultano dunque vuote. Occorre mettere in campo, se già non è stato fatto, tutte le attività finalizzate a scongiurare che queste situazioni si possano ripetere, sia attraverso gli interventi di potatura sia con le opportune cure dei platani che risultassero malati, ma anche con la posa in opera di nuove essenze da allocare nelle fonti d’albero ancora vuote “.