Pur non aspettandomi grandi cose, sapendo che si trattava di un intervento parziale, teso solo a mettere in sicurezza le alberature insistenti sul viale centrale che si diparte da via Cimarosa, mai avrei potuto immaginare lo stato pietoso nel quale veniva restituita la villa Floridiana, dopo tre settimane di chiusura.

Anzi è più opportuno affermare, ancora chiusa ad eccezione del viale e dell’aiuola centrale, perché tutto il resto era transennato o con sbarramenti metallici o con strisce colorate con tanto di cartello che vietava l’accesso. Le zone accessibili erano comunque imbrattate, con cumuli di foglie morte, rifiuti e la presenza di detriti delle operazioni compiute. Panchine in pessimo stato manutentivo, inutilizzabili, rotte e sporche ( video al link: https://www.youtube.com/watch?v=u67E4pdC7wE  ).

Presenti anche alcuni pezzi di tronco segati, abbandonati lungo i viali presumibilmente dopo l’intervento di messa in sicurezza. La cosa che più meraviglia è che in uno spiazzo posto nei pressi del museo erano parcheggiate una ventina di autovetture, non si comprende a quale titolo, anche perché nella zona in questione vigerebbe ancora il problema di sicurezza che ha determinato la chiusura della villa. Insomma una situazione di precarietà e di sporcizia che lascia già immaginare lo scenario prossimo futuro. Ritengo che la parziale riapertura sia, a questo punto, da porre in relazione alla mostra che si svolge in questo fine settimana nel museo Duca di Martina, ma che subito dopo la villa potrebbe chiudere di nuovo, permanendo i problemi di sicurezza e di igiene, per la mancanza dei fondi necessari per la manutenzione.

Gennaro Capodanno