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Vomero

A cura di Gennaro Capodanno

Referendum consultivo per l’istituzione del Comune del Vomero

Nello stemma la palma di piazza Vanvitelli

 

           

            Prendo spunto dalle recenti polemiche innescate dall’idea di cambiare il nome della municipalità collinare, per rilanciare la proposta per la costituzione del Comune del Vomero. Al riguardo ho già pensato allo stemma del nuovo Comune, dove campeggia l’antica e mai dimenticata palma, simbolo di piazza Vanvitelli, che, così come auspico da tempo,  dovrà essere ripristinata con la costituzione dell’Ente locale.

Il vecchio Vomero sta morendo, “assassinato” lentamente ma gradualmente dalla pessima amministrazione degli ultimi cinquant’anni,. Dopo lo scempio degli anni ’60, testimoniato dalle “ Mani sulla città “ sono arrivati la Tangenziale con ben tre uscite nell’area collinare senza alcun parcheggio d’interscambio, la Metropolitana collinare che, nata su progetto dell’E.A.V. come quinta funicolare che doveva collegare il Vomero con piazza Cavour, ha finito sostanzialmente, a ragione di scelte successive, per collegare l’area Est della Città, vale a dire i quartieri di Scampia, Secondigliano, Piscinola e Marianella con la collina. Infine l’isola pedonale di via Scarlatti, di recente prolungata per un tratto di via Luca Giordano, che non solo non ha risolto gli endemici problemi di traffico ma ha creato un vero e proprio Luna-Park, attrattore di bulli e giovinastri nei fine settimana. Se si aggiunge la mancanza di un piano organico per la riconversione delle quasi 2.000 aziende del terziario commerciale che da anni soffrono di una crisi che sta incidendo non poco sui problemi del lavoro e dell’occupazione, con nessuna alternativa valida, il quadro è completo “.

            Preso atto di questo fallimento e, nel convincimento che le norme della vecchia legge 142 del 1990, confluite nel testo unico sull’ordinamento degli Enti locali, il Dlgs 18 agosto 2000, n.267, non verranno mai attuate e che a Napoli la costituzione dell’area metropolitana, con l’individuazione dei comuni metropolitani, rappresenterà pure in futuro una vaga chimera, c’è solo un’alternativa valida. Istituire un comune autonomo per l’area collinare della Città. Anche la configurazione orografica lo consente, visto che la collina si distacca facilmente dal resto del contesto urbano partenopeo. Nell’ambito del nuovo Comune ricadrebbero l’attuale municipalità Vomero-Arenella e parte del quartiere di Chiaiano. Un territorio con quasi 200mila abitanti, grande quanto una città italiana di dimensioni medie “.

Anche alla luce del fallimento gestionale pure delle attuali municipalità, così come precedentemente delle Circoscrizioni, prive di reali poteri operativi oltre che dei necessari finanziamenti, e che rappresentano solo un costo notevole per la collettività, l’unica strada per risollevare le sorti del Vomero resta quella del Comune autonomo. Lo statuto della Regione Campania, al riguardo, prevede  la possibilità di realizzare un apposito referendum consultivo.

Per mettere in moto la procedura sono intenzionato, subito dopo il periodo feriale, a chiedere un incontro con il governatore Caldoro e con i capigruppo regionali della Campania.

 

 

Gennaro Capodanno

 

 

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