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A cura di Gennaro Capodanno

Parco Mascagna: annunciato un sit-in di protesta. Adesso basta: chiuso da troppi giorni!

Nonostante il trascorrere dei giorni, le migliaia di residenti dell’area collinare del capoluogo partenopeo, che sono rimasti in città o che hanno terminato il periodo delle ferie e che avrebbero voluto, in questo periodo, caratterizzato da caldo insopportabile, godere di un poco di frescura, approfittando dello scarso verde a disposizione, continuano a ritrovarsi davanti ai cancelli sbarrati di uno delle poche oasi a disposizione dei cittadini, Stiamo parlando del parco Mascagna, già conosciuto come giardini di via Ruoppolo, posto alle spalle di piazza Medaglie d'Oro, che si estende su una superficie di circa 12mila metri quadrati.

Nonostante il trascorrere dei giorni, le migliaia di residenti dell’area collinare del capoluogo partenopeo, che sono rimasti in città o che hanno terminato il periodo delle ferie e che avrebbero voluto, in questo periodo, caratterizzato da caldo insopportabile, godere di un poco di frescura, approfittando dello scarso verde a disposizione, continuano a ritrovarsi davanti ai cancelli sbarrati di uno delle poche oasi a disposizione dei cittadini, Stiamo parlando del parco Mascagna, già conosciuto come giardini di via Ruoppolo, posto alle spalle di piazza Medaglie d'Oro, che si estende su una superficie di circa 12mila metri quadrati.

            “  Peraltro, in tempi recenti era stato più volte evidenziato lo stato di degrado e di abbandono di questo parco comunale, dove, tra l'altro, si osserva la presenza di diverse aiuole brulle, ridotte perlopiù a campi in terra battuta, auspicando l’intervento immediato degli uffici competenti per i necessari  lavori di manutenzione – ricorda Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Più volte, in passato, il parco è rimasto chiuso.  Eclatante quanto si verificò tempo addietro, quando il parco fu addirittura chiuso per problemi legati ad alcune infiltrazioni nei locali adibiti ai servizi igienici annessi, chiusura che suscitò la viva quanto giusta protesta dei tanti abituali frequentatori del parco per un disservizio che era stato, peraltro, più volte segnalato, senza che venissero adottati per tempo i provvedimenti del caso  “.

            “ A giustificazione dell'attuale chiusura – continua Capodanno -,  sui cancelli d'ingresso sbarrati, è stato posto un avviso, scritto a mano, sul quale si legge: “ Parco chiuso causa caduta rami. Il parco resterà chiuso fino a verifica alberature. Diffida del servizio da polizia locale a seguito fono n. 639458 protezione civile " ".

                 " La cosa inaccettabile, per un parco abitualmente frequentato da tanti bambini accompagnati dalle mamme ma anche dai numerosi anziani che vivono in zona - puntualizza Capodanno -,  è che non sia indicata alcuna previsione per i tempi d'intervento né, per quanto ho potuto personalmente constatare,  si vedono  all'interno persone addette alla rimozione delle cause che avrebbero generato la chiusura. Fermo restando che, ovviamente, bisogna prioritariamente garantire la sicurezza dei frequentatori, la verifica delle alberature con gli eventuali interventi che si rendessero necessari, non dovrebbe essere un'attività che richieda tanto tempo ".

            " A questo punto - afferma Capodanno - alla luce della mancanza di risposte operative da parte degli uffici competenti, nonostante le proteste in questi giorni degli abituali frequentatori del parco, proteste riportate anche da diversi organi d'informazione, laddove entro questo fine settimana i cancelli non venissero riaperti, consentendo l'accesso del pubblico al polmone a verde pubblico collinare, stiamo valutando, insieme ad altri comitati e associazioni territoriali,  l'ipotesi d'indire un sit-in di protesta.

            " Restiamo comunque fiduciosi - conclude Capodanno -  che il parco riapra in tempi rapidi, in condizioni ovviamente tali da garantire la pubblica incolumità, provvedendo, nel contempo, anche all'esecuzione di tutte quelle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria che si rendessero necessarie al fine di eliminare quelle disfunzioni che possano, in qualche modo, limitare la totale e completa fruibilità dell’area a verde pubblico, da parte dei numerosi abituali frequentatori ".

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