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A cura di Gennaro Capodanno

Parcheggio in via dell’Erba: misteri mai chiariti

L’inaugurazione del parcheggio in via dell’Erba alla presenza delle massime autorità cittadine, riapre una ferita mai rimarginata al Vomero. Si ripropongono nell’occasione quesiti e dubbi mai chiariti, dal momento che quella struttura era stata realizzata originariamente per ospitare gli ambulanti che continuano ad operare nell’area collinare di via Casale de Bustis e ad Antignano.

 

L’inaugurazione del parcheggio in via dell’Erba alla presenza delle massime autorità cittadine, riapre una ferita mai rimarginata al Vomero. Si ripropongono nell’occasione quesiti e dubbi mai chiariti, dal momento che quella struttura era stata realizzata originariamente per ospitare gli ambulanti che continuano ad operare nell’area collinare di via Casale de Bustis e ad Antignano. Appena terminata la realizzazione dell’edificio, nel 2008, si diffondeva la notizia che  non era possibile dislocare i 191 operatori censiti in quanto, da vari accertamenti, sarebbe stato appurato che lo stabile in considerazione poteva ospitare non più di 40 esercenti. Da allora, tra i tanti enigmi che costellano l’attività di chi amministra il capoluogo partenopeo, si aggiunse anche il “giallo”, mai chiarito, della struttura mercatale di via dell’Erba. Un edificio di recente costruzione, nei pressi della stazione “Montedonzelli” del metrò collinare, realizzato su cinque piani, che al Vomero si attendeva da lustri per liberare finalmente tutta l’area scoperta che dall’ospedale Santobono arriva fino a via Tino di Camaino, più nota come mercato di via Casale de Bustis, da tempo immemore occupata da decine di ambulanti. Il tutto in aperto dispregio alle vigenti normativa, dal momento che vengono tra l’altro occupati marciapiedi e carreggiate, anche al di fuori degli stalli a suo tempo disegnati. In pratica 20 milioni di euro, pari a circa 40 miliardi delle vecchie lire, sarebbero stati spesi per accorgersi, a posteriori, che la struttura, così come progettata e realizzata, non sarebbe stata idonea ad ospitare un mercato al coperto tale da consentire il dislocamento di tutti i 191 operatori censiti. Successivamente si vociferò anche che le opere per adeguare la struttura alla destinazione originaria fossero talmente onerose da sconsigliarne la realizzazione. Ed infine la decisione di destinarla a parcheggio. Tutto ciò, in termini pratici,  ha comportato anche che gli ambulanti sia di via Casale de Bustis sia di Antignano possono dormire sonni tranquilli e chissà per quanti anni ancora. I primi, in particolare, continueranno ad occupare con i loro banchetti improvvisati le pubbliche strade in un’area posta a ridosso di una struttura ospedaliera, con tanto di pronto soccorso, pur non avendo essa, allo stato, le necessarie caratteristiche di legge per essere destinata ad area mercatale all’aperto.

 

Gennaro Capodanno

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