Da quando, negli anni scorsi, è stato ripristinato, dopo decenni di onorato servizio, l’orologio di piazza Vanvitelli, tra gli 11 “superstiti” dei 40 installati più di 80 anni or sono a Napoli dall’EAV e denominati “ impianti dell’ora unica “, ogni tanto dà i numeri. Complice, forse, il caldo degli ultimi tempi, deve aver subito un colpo di calore, sicché da qualche giorno a questa parte i numerosi vomeresi che un tempo facevano affidabilità sulla sua precisione per fissare i loro appuntamenti hanno potuto osservare un’altra bizzarria.

            Difatti, nonostante che, notoriamente, quest’anno l’ora legale resterà in vigore fino a domenica 30 ottobre, le lancette dei due quadranti si sono già spostate un’ora indietro riportandosi all’ora solare con un mese e mezzo d’anticipo.

            Sono portato a pensare, visto che dovrebbero essere tutti sincronizzati, che la stessa cosa sia avvenuta anche per gli altri orologi pubblici, collocati in via S. Lucia, piazzetta Augusteo, il Museo, via del Sole, piazza Cavour, via Filangeri, via Mezzocannone, Montesanto, via Diaz e via Duomo “.

            L’ennesimo esempio della scarsa considerazione della quale godono “ i tempi della Città “. Tempi che, come suol dirsi, continuano ad essere scanditi “a sentimento”, per rimarcare, forse, l’abitudine di far precedere all’ora dell’appuntamento quell’avverbio “intorno” che ne rimarca sovente l’aleatorietà tutta partenopea.

            Sulla vicenda è auspicabile che si faccia chiarezza, ripristinando per gli orologi pubblici interessati l’ora legale sino alla scadenza stabilita dalla norma.

Gennaro Capodanno