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Vomero

A cura di Gennaro Capodanno

Napoli: No ai tagli nel trasporto pubblico

Provvedimenti assurdi, con ripercussioni gravissime

 

 

            In una città, come Napoli, che, quotidianamente, muore di traffico e smog, è assurdo andare a tagliare i fondi per il trasporto pubblico ed, in particolare, per quello su ferro, l’unica possibile alternativa per chi vuole rinunciare all’auto privata. Non c’è giorno che la paralisi da traffico non affligga la popolazione partenopea, dalla zona ospedaliera  al centro cittadino passando per il Vomero , formando un sol nastro di lamiere immobili. I costi economici e sociali di questo stato di cose sono elevatissimi, ai quali si aggiungono i danni per decine di migliaia di automobilisti intrappolati nelle loro autovetture.

Particolarmente colpito dai provvedimenti annunciati in questi giorni dalla stampa risulterebbe il quartiere collinare della Città, collegato al centro cittadino attraverso le tre funicolari e la linea 1 della metropolitana. Negli anni ’80, quando ero presidente della circoscrizione del Vomero, e quando ancora non era entrata in funzione la tratta del metro collinare, intraprendemmo insieme ai cittadini una vera e propria battaglia con l’allora ATAN, oggi ANM, che gestiva gli impianti funicolari per prolungare il loro funzionamento anche nelle ore notturne sino all’una di notte. Battaglia che portò i frutti auspicati.

            Interrompere alle 22,00 il servizio delle funicolari Centrale e di Chiaia, visto che quella di Montesanto già  da tempo chiude i battenti alle 10 di sera, rappresenterebbe dunque un grosso passo indietro, rispetto ad una conquista voluta ed ottenuta dai cittadini e, principalmente, dai tanti che, utilizzando il trasporto pubblico, vivificano la città anche durante le ore notturne, frequentando locali pubblici, come cinema, teatri e ristoranti. Peraltro si tratta di impianti fortemente attivi, dal momento che, in base anche  ai dati forniti dall’azienda che ne ha attualmente la gestione,la società Metronapoli, trasportano quotidianamente una media di circa 56mila viaggiatori, la metà dei quali utilizza la funicolare Centrale e l’atra metà gli impianti di Chiaia e di Montesanto. Tutti rigorosamente paganti, dal momento che la presenza dei tornelli evita il fenomeno dell’elusione, presente invece nel trasporto su gomma, specialmente da quando è stata abolita la figura del bigliettaio.

In una metropoli che aspira a diventare capitale europea, anzi, sarebbe auspicabile che il trasporto pubblico funzionasse a ciclo continuo senza alcuna interruzione. Senza considerare il dato che in una situazione economica già precaria sarebbero moltissime le attività culturali e ricreative che, terminando abitualmente dopo le 10 di sera, subirebbero contraccolpi gravissimi, rischiando di essere danneggiate seriamente ed in maniera irreversibile da un tale provvedimento.

Sulla questione chiediamo l’intervento immediato del governatore della Campania e del sindaco di Napoli, anche attraverso la convocazione urgente di un’apposita riunione dei rispettivi consessi.

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