Napoli ed il viaggio di Goethe
Mentre falangi di aspiranti sindaci e consiglieri si lanciano all’assalto di quel poco che resta dell’antica Partenope e mentre si paventa che sia battuto il record di un elettore su tre, che nelle ultime elezioni amministrative del maggio 2006 non si recò alle urne, sul lungomare partenopeo, tanto decantato, il sibilo sinistro di un colpo d’arma da fuoco avverte uno dei pochi turisti in giro per la Città che se non si decide a farsi rapinare, potrebbe rimetterci la vita.
Johann Wolfgang von Goethe scrisse del capoluogo partenopeo: “ Da quanto si dica, si narri, o si dipinga, Napoli supera tutto: la riva, la baia, il golfo, il Vesuvio, la città, le vicine campagne, i castelli, le passeggiate…Io scuso tutti coloro ai quali la vista di Napoli fa perdere i sensi! ". Da qui il noto detto “ Vedi Napoli e poi muori “. Ma oggi come descriverebbe l’antica metropoli napoletana il grande letterato tedesco se potesse vederla nelle condizioni nelle quali l’hanno ridotta gli inetti amministratori, che si sono succeduti negli ultimi lustri? Già perchè i sensi si continuano a perdere, ma per gli olezzi pestiferi e dannosi delle tonnellate di spazzatura che giacciono da tempo immemore per le strade. Non basta! Mentre falangi di aspiranti sindaci e consiglieri si lanciano all’assalto di quel poco che resta dell’antica Partenope e mentre si paventa che sia battuto il record di un elettore su tre, che nelle ultime elezioni amministrative del maggio 2006 non si recò alle urne, sul lungomare partenopeo, tanto decantato, il sibilo sinistro di un colpo d’arma da fuoco avverte uno dei pochi turisti in giro per la Città che se non si decide a farsi rapinare, potrebbe rimetterci la vita. A questo punto, immagino che anche l’autore del “Viaggio in Italia” se la darebbe a gambe levate.
Gennaro Capodanno