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A cura di Gennaro Capodanno

Municipalità collinare: ambulantato abusivo mai scomparso

“ Nella municipalità collinare hanno cercato di fare come la scaltra massaia che, dopo aver spazzato i pavimenti, invece di eliminare la polvere accumulata la nasconde sotto il tappeto – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Allo stesso modo si mena vanto del fatto che si sarebbe eliminato del tutto l’ambulantato abusivo dalle strade e dalle piazze dell’area collinare del capoluogo partenopeo. Invece, si gira l’angolo e gli ambulanti abusivi te li ritrovi sempre lì. Come in via Mario Fiore dove, con le loro merci contraffatte, si sono impossessati del marciapiede e cercano di vendere ai passanti le loro mercanzie, in assenza dei necessari controlli “.

“ In una posizione apparentemente più defilata, rispetto a strade principali come via Scarlatti o via Luca Giordano, ma non per questo da tollerare trattandosi di abusivi che occupano, peraltro, il suolo pubblico, vendendo merci palesemente contraffatte come borse e scarpe – prosegue Capodanno -. Situazione peraltro che si abbina perfettamente con quanto si può riscontrare nel bubbone storico, posto a pochi passi da via Mario Fiore, nell’area di via Casale De Bustis, divenuta un vero e proprio simbolo dell’abusivismo commerciale tollerato da lustri, con la latitanza di quanti avrebbero dovuto controllare e non lo hanno mai fatto, in modo da restituire le strade interessate alla loro naturale destinazione, vale a dire alla viabilità, benché nei pressi ci sia il pronto soccorso dell’ospedale Santobono e benché tutta area interessata diventi di fatto inaccessibile, anche ai mezzi di soccorso, per l’intera mattinata a ragione della smodata occupazione di suolo pubblico che supera ampiamente i vecchi stalli, di un metro per due, che tempo addietro erano stati disegnati di fretta e furia sulle carreggiate, quando si pensava che finalmente la magistratura inquirente potesse intervenire per individuare anche le responsabilità del permanere di questo vero e proprio suk urbano nel cuore di un’area dove vi sono circa duemila esercizi commerciali a posto fisso, anche della grande distribuzione  “.

“ Mercato, almeno quello coperto presente nell’area in questione – precisa Capodanno -, che avrebbe dovuto da tempo essere trasferito nel fabbricato realizzato con fondi pubblici in via Dell’Erba. Edificio che, a costruzione fatta, si scopri essere inidoneo per una tale destinazione d’uso. Sicché fu trasformato in un parcheggio, inaugurato in pompa magna nel gennaio 2011, senza che mai siano stati chiariti i tanti punti oscuri di questa emblematica vicenda e senza che venisse mai più realizzata una nuova struttura per trasferirvi il mercato al coperto di via Casale De Bustis “.

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