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Vomero

A cura di Gennaro Capodanno

L’orologio di piazza Vanvitelli “dà i numeri”

Come se non bastasse il dato che da mesi i due quadranti continuano a segnare orari diversi, sfalsati di circa 10 minuti, in questi ultimi giorni i numerosi vomeresi che un tempo facevano affidabilità su quest’impianto per fissare i loro appuntamenti hanno potuto osservare un’altra bizzarria. Difatti le lancette dei due quadranti si sono spostate all’improvviso un’ora avanti.

 

 

Da quando, negli anni scorsi, è stato ripristinato, dopo decenni di onorato servizio, l’orologio di piazza Vanvitelli, tra gli 11 “superstiti” dei 40 installati più di 80 anni or sono a Napoli dall’EAV e denominati “ Impianti dell’ora unica “, dà letteralmente i numeri. Come se non bastasse il dato che da mesi i due quadranti continuano a segnare orari diversi, sfalsati di circa 10 minuti, in questi ultimi giorni i numerosi vomeresi che un tempo facevano affidabilità su quest’impianto per fissare i loro appuntamenti hanno potuto osservare un’altra bizzarria. Difatti le lancette dei due quadranti si sono spostate all’improvviso un’ora avanti. Immagino che gli stessi problemi siano presenti anche per gli altri orologi pubblici della cosiddetta “ora unica”, collocati in via S. Lucia, in piazzetta Augusteo, al Museo, in via del Sole, in piazza Cavour, in via Filangeri, in via Mezzocannone, a Montesanto, in via Diaz ed in via Duomo. L’ennesimo esempio della scarsa considerazione della quale godono “ i tempi della Città “, anche se per essi è stata conferita un’apposita delega assessoriale dal sindaco di Napoli. Tempi che, come suol dirsi, continuano ad essere scanditi “a sentimento”, per rimarcare, forse, l’abitudine di far precedere all’ora dell’appuntamento quell’avverbio “intorno” che ne sottolinea l’aleatorietà tutta partenopea.

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