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A cura di Gennaro Capodanno

Funicolare Centrale: slitta ancora la riapertura al pubblico. Danni incalcolabili per la collettività

E' dal 1° agosto dell'anno scorso che perdura questo stato di cose, con danni incalcolabili per la collettività. Oltre che per gli utenti, studenti e lavoratori principalmente, anche per il terziario commerciale. Tantissime le attività che hanno subito ripercussioni da questa chiusura, a partire da quelle poste nelle aree limitrofe alle stazioni, che fruivano del forte incremento dato alle vendite dal passaggio delle tante persone che da piazza Fuga arrivavano a piazza Duca D'Aosta e viceversa, anche attraverso le stazioni intermedie del Petraio e del Corso Vittorio Emanuele

" In uno degli ultimi comunicati si parlava di riapertura dell'importante impianto di trasporto su ferro, "entro la prima metà del mese di luglio", invece il 15 luglio è arrivato e i cancelli della funicolare Centrale restano ancora chiusi per gli oltre 28mila utenti che quotidianamente, nei giorni feriali, la utilizzavano ". E' l'amara constatazione di Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari e del Comitato per il Trasporto pubblico, che da tempo segue le travagliate vicende dell'impianto di piazza Fuga, avendo anche organizzato nel mese di giugno un flash mob per sollecitarne la riapertura.

            " E' dal 1° agosto dell'anno scorso che perdura questo stato di cose, con danni incalcolabili per la collettività - puntualizza Capodanno -. Oltre che per gli utenti, studenti e lavoratori principalmente, anche per il terziario commerciale. Tantissime le attività che hanno subito ripercussioni da questa chiusura, a partire da quelle poste nelle aree limitrofe alle stazioni, che fruivano del forte incremento dato alle vendite dal passaggio delle tante persone che da piazza Fuga arrivavano a piazza Duca D'Aosta e viceversa, anche attraverso le stazioni intermedie del Petraio e del Corso Vittorio Emanuele ".

            " Dai 300 giorni originari per effettuare i lavori di revisione ventennale che, a decorrere dal 1° agosto 2016 dovevano terminare il 30 maggio 2017, si è passati già ai quasi 350 attuali e, a questo punto, alla luce dei precedenti è meglio non azzardare alcuna altra previsione, anche se si sente parlare di una riapertura al prossimo 24 luglio  - prosegue Capodanno -. Mi auguro che non si abbia anche il coraggio di "festeggiare" l'evento, visto come sono andate le cose e i ritardi che si sono accumulati, che restano a tutt'oggi senza alcuna plausibile spiegazione. Si è trattato di una sconfitta e non di una vittoria che sarebbe arrivata solo se si fossero rispettati i tempi inizialmente previsti o addirittura anticipandoli. Invece a partire dal mese di maggio si sono susseguite solo dichiarazioni di continui rinvii, dal 1° giugno al 1° luglio, dal 1° luglio al 15° luglio e, l'ultima, almeno speriamo, dal 15° luglio al 24 luglio ".

            " L'unica cosa certa - conclude Capodanno - è che oramai, se anche si riuscisse a riattivare l'impianto con la riapertura al pubblico entro la fine di questo mese, resteranno tutti i dubbi e le perplessità, che aspettano ancora di essere chiariti, sull'eccessiva durata di lavori che, dovendo essere eseguiti a scadenza prevista, così come ben indicata dalle vigenti normative, erano ampiamente programmabili, con materiali che erano dunque già presenti a pie' d'opera e, pertanto, potevano e dovevano essere realizzati in tempi decisamente di molto inferiori ai dieci mesi inizialmente indicati e invece tali tempi, per ragioni che ci auguriamo che vengano approfondite e rese pubbliche, si sono ulteriormente e notevolmente dilatati, di almeno il 15% rispetto alle previsioni iniziali ".

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