“ Bisogna dare atto all’ANM del grande lavoro svolto per restituire alla piena funzionalità in tempi relativamente brevi l’importante impianto a fune che ogni giorno trasporta mediamente 28mila utenti e che era fermo dal 10 aprile scorso a seguito di un improvviso guasto – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, presente nella stazione superiore della funicolare Centrale, in piazza Fuga, all’atto della partenza della prima corsa, avvenuta alle 13:30 di oggi -. Si trattava di lavori non semplici con la sostituzione dei cuscinetti dell’argano, ognuno dei quali del peso di circa 70 kg. Un campanello d’allarme, che prelude ai lavori della revisione ventennale prevista dalle attuali disposizioni in materia “.

            “ Ci auguriamo che con la stessa solerzia e speditezza procederanno anche i lavori della manutenzione generale che dovrebbero partire dopo l’estate, e che non si ripeta quanto accaduto in occasione dei lavori per il completo ammodernamento, dopo i primi 60 anni di vita – prosegue Capodanno -. La funicolare Centrale fu infatti realizzata negli anni tra il 1925 e il 1928. La prima corsa avvenne il 28 ottobre 1928.All’epoca l’impianto a fune era  gestito  all’epoca dai privati e, segnatamente, dalla Società Anonima Funicolare Centrale (SA.FU.CE.).  Poi nel 1976 l’impianto fu municipalizzato e affidato alla gestione dall’ANM “.

            “ Alla scadenza dei 60 anni di vita, nel 1988 l’impianto fu chiuso – ricorda Capodanno -. I lavori d’ammodernamento furono divisi in due lotti funzionali. Il primo per le opere edili e il secondo per la parte elettromeccanica. Lavori caratterizzati da lunghi fermi, oltre che da un’indagine penale nell’era di Tangentopoli. Tra l’esecuzione dei lavori relativi ai due lotti l’impianto, dal 1991 al 1994, riprese a funzionare, per poi chiudere di nuovo il 31 luglio 1994, al fine di dare inizio ai lavori del secondo lotto “.

            “ Fu proprio durante questi ultimi lavori che avvenne un episodio clamoroso – continua Capodanno -. Infatti nel settembre 1995 si arrivò al sequestro dell’impianto da parte della procura napoletana, che aveva aperto un’indagine sui lavori in esecuzione “.

            “ Ripresi successivamente i lavori, finalmente il 25 aprile 1996, l’impianto, completamente ammodernato, fu restituito alla numerosa utenza – puntualizza Capodanno -. A quel punto dal 1988 al 1996 erano trascorsi ben otto anni, durante i quali l’impianto era stato per lunghi periodi fermo, con ripercussioni e ricadute immaginabili “.