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A cura di Gennaro Capodanno

Elezioni: tre pesi e tre misure

Situazioni incomprensibili per l'elettore che contribuiscono ancor più ad incrementare il tasso di astensionismo già elevato nel nostro Paese

Già in questi primi passi della campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento nazionale si osservano alcuni indicatori che sicuramente faranno impennare il tasso di astensionismo, già elevato, nel nostro Paese. Non mi riferisco solo alle vicende legate ai vecchi meccanismi elettorali che sostanzialmente espropriano gli elettori del cosiddetto potere sovrano del popolo né alle incomprensibili beghe interne di alcuni partiti che hanno portato a liste per così dire grigie con l’esclusione di solo alcuni degli uscenti coinvolti a vario titolo in inchieste giudiziarie, ma anche al diverso atteggiamento tenuto nei confronti di candidati che rivestono cariche esecutive negli organismi elettivi, in carenza di una specifica normativa al riguardo. A Napoli, per esemplificare, mentre i due assessori candidati dell’amministrazione comunale partenopea si sono dimessi, per i tre assessori regionali candidati si è scelta la strada della sospensione temporanea con una sorta di paracadute che consentirà a loro, in caso di mancata elezione, di rioccupare la poltrona temporaneamente lasciata. Una terza via, per così dire, è stata adottata per i tre presidenti candidati di municipalità napoletane, i quali continuano a mantenere il loro status in campagna elettorale, senza neppure sospendersi, delegando i rispettivi vicepresidenti.

Gennaro Capodanno

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