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Vomero

A cura di Gennaro Capodanno

E' morto Emiddio Novi: il ricordo di Gennaro Capodanno

Lo stralcio dell'intervento dell'allora senatore Novi,in occasione dell'audizione del procuratore nazionale antimafia, nel gennaio del 2007, sugli scontri avvenuti in piazza Vanvitelli al Vomero

La notizia dell'assurda quanto improvvisa morte dell'amico Emiddio Novi mi ha colpito stamani come un fulmine a ciel sereno. Coetanei, entrambi del '46, animati dallo stesso ideale, quello di svolgere l'azione politica come servizio al cittadino, ci eravamo conosciuti  negli anni '80, quando ero presidente della circoscrizione del Vomero. All'epoca scriveva sulle pagine del quotidiano Roma con una prosa asciutta e sintetica che andava al nocciolo degli argomenti trattati, senza troppi giri di parole. Spesso c'incontravamo a passeggio per le strade del quartiere collinare e, nelle nostre chiacchierate, ci confrontavamo sui problemi del Vomero, una città nella città, ripresi sovente sul quotidiano che all'epoca dirigeva. Anche quando fu eletto parlamentare continuò a seguire i problemi  della collina partenopea, pur occupandosi, più in generale, di quelli della Città. Ricordo in particolare una vicenda che mi colpi particolarmente. Nel settembre del 2006, quando Emiddio rivestiva la carica di senatore, componente della commissione antimafia, al Vomero si verificarono alcuni gravi episodi con scontri tra bande di giovani, le famigerate baby gang che allora cominciavano a farsi notare e delle quali, purtroppo, si continua a parlare ancora oggi. Uno di questi scontri avvenne in piazza Vanvitelli. Tra il fuggi fuggi generale dei passanti spaventati, spuntarono anche bastoni, mazze e coltelli con il ferimento di alcuni dei partecipanti alla rissa. All'indomani mi feci promotore di una petizione popolare indirizzata al Ministro degli interni, al Prefetto, al Questore e al sindaco di Napoli, chiedendo "l’immediata istituzione di un presidio fisso delle forze dell’ordine in piazza Vanvitelli, da attuarsi anche attraverso un camper della Polizia di Stato, presente ogni giorno della settimana 24 ore su 24". La notizia si diffuse ed Emiddio, in uno dei nostri incontri, mi chiese ulteriori notizie sulla vicenda, notizie che gli fornii volentieri, mettendolo anche a conoscenza della mia iniziativa. Venni poi a sapere che le vicende del Vomero e, segnatamente, di quanto era accaduto in piazza Vanvitelli avevano costituito parte del suo intervento nella seduta, tenutasi il 30 gennaio 2007, della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata e mafiosa, in occasione dell'audizione dell'allora procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. Questo infatti lo stralcio dell'intervento del senatore Novi sulle vicende del Vomero, ricavato dal resoconto stenografico della seduta in questione: "... Lei ha parlato, con grande coraggio, di quartieri-Stato nella città di Napoli. Ormai, il sistema criminale sta debordando anche in quartieri che erano immuni da queste presenze. Ad esempio, il Vomero e piazza Vanvitelli fino a quattro anni fa erano immuni da presenze e da infiltrazioni dei sistemi criminali periferici, di Secondigliano e di Napoli. Ora, invece, la presenza si avverte sul territorio, con il fenomeno tutto nuovo delle baby gang che terrorizzano gli abitanti di quei quartieri ed hanno espugnato per ben due giorni alla settimana il controllo del territorio. Delle misure sono state prese solo dopo l’assassinio del giornalaio al Vomero. Si ritiene o non si ritiene opportuno procedere a un censimento nella gestione dei bar, degli esercizi commerciali di questi quartieri, dei cambiamenti avvenuti nella gestione di questi punti di vendita negli ultimi tre-quattro anni? La presenza cosi massiccia di gang giovanili non annuncia anche una sorta di pressione su quello che è il sistema immobiliare in quei quartieri? Le faccio questa domanda, perché, devo dire la verità, in quella città, fino ad ora, sono stati alquanto sottovalutati questi fenomeni. Con la sua esperienza, lei sa benissimo che, una volta sperimentati in una grande città del sud, questi fenomeni vengono poi esportati altrove. Si tratta soltanto di sperimentare quel tipo di strategia di infiltrazione e di ulteriore conquista e controllo del territorio ".

            Ho voluto offrire questa testimonianza non solo in ricordo dell'amico scomparso ma anche per rimarcare che la perdita di uomini come Emiddio, che svolgono la loro attività, in qualsivoglia ruolo ricoperto, per dare voce a chi voce non ha, sempre con grande sensibilità e attenzione ai problemi dei cittadini e della comunità, rappresenti una grave perdita, non solo per la famiglia, alla quale, nell'occasione, vanno le più sentite condoglianze ma per l'intera collettività. Che la terra ti sia lieve, caro amico mio. Noi che restiamo, continueremo nel solco del cammino tracciato, che è stato e resta anche il nostro, mentre tu continuerai ad accompagnarci da lassù.

Gennaro Capodanno

Presidente comitato Valori collinari - Napoli

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