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A cura di Gennaro Capodanno

Botteghe storiche: Regione Campania e Comune di Napoli assenti

Il problema della graduale scomparsa delle “botteghe storiche” a Napoli, viene sollevato da anni ogniqualvolta chiude qualche esercizio pubblico o qualche libreria, presenti da lustri sul territorio, ma poi, passato il momento, sulla vicenda cala il più assoluto silenzio. Occorrerebbe invece che la Regione Campania, così come fatto da tempo da altre Regioni, finalmente si decidesse a legiferare in materia di tutela e valorizzazione dei locali storici, con particolare riferimento ad alberghi, ristoranti, trattorie, osterie, caffetterie e librerie.

 

 

 

                Il problema della graduale scomparsa delle  “botteghe storiche” a Napoli, viene sollevato da anni ogniqualvolta chiude qualche esercizio pubblico o qualche libreria, presenti da lustri sul territorio, ma poi, passato il momento, sulla vicenda cala il più assoluto silenzio. Occorrerebbe invece che la Regione Campania, così come fatto da tempo da altre Regioni, finalmente si decidesse a legiferare in materia di tutela e valorizzazione dei locali storici, con particolare riferimento ad alberghi, ristoranti, trattorie, osterie, caffetterie e librerie. Così come da tempo, in analogia a quanto già fatto in altre città, il Comune di Napoli avrebbe dovuto, con apposita delibera, istituire l’ “Albo delle Botteghe storiche “. Altre regioni italiane, la prima delle quali fu il Piemonte negli anni ’90, hanno già affrontato il problema. Nelle norme varate non solo si prevede che i Comuni si attivino per disegnare le mappe attraverso i censimenti di tali attività, ma vengono anche stanziati fondi a disposizione dei proprietari o dei gestori per interventi tesi alla tutela, al restauro ed alla valorizzazione dei locali storici, oltre a consentire agevolazione tributarie di competenza locale. Ma anche i Comuni si sono dati da fare. A Milano, per citare un esempio, è stata emanata un’apposita delibera nel 2004 con l’istituzione dell’ “Albo delle Botteghe storiche“, con l’obbiettivo di tutelare e difendere quelle attività commerciali ed artigiane aventi un forte radicamento urbano tale da conferire valenza di bene culturale e a rischio d’estinzione. Nel 2010 sono state censite ben 321 attività alle quali è stato conferita anche la targa di “Bottega storica” attestante il valore e lo status di bene culturale. Nella stessa delibera è previsto che i locali riconosciuti come “Botteghe Storiche” vedano tutelata la vocazione merceologica determinatasi nel tempo al fine di mantenere anche nel futuro la medesima connotazione con preciso  riferimento alla particolare merceologia onde evitare il subentro di altre diverse. La Regione Campania ed il Comune di Napoli, invece, anche rispetto a questo problema, sono stati sino ad oggi totalmente assenti, contribuendo così alla perdita di pezzi importanti della storia partenopea, come dimostrano anche le vicende alla ribalta delle cronache di questi giorni.

 

Gennaro Capodanno

gennarocapodanno@gmail.com

 

 

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