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Martedì, 23 Aprile 2024
Storie&Controstorie

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A cura di Mario Amitrano

La scritta di "Ciccio" sul muro della casa dell'amata

"Sei la freccia che ha trafitto il mio cuore". Ma chi pagherà per riverniciare la parete del palazzo?

“Bastarda. Sei la freccia che ha trafitto il mio cuore. Ti amo”. Una frase d’amore, certo. Almeno nelle intenzioni di “Ciccio”, l’anonimo graffitaro che ha pensato bene (secondo lui) di esternare i suoi sentimenti armandosi di vernice e pennello e imbrattando il muro del palazzo nel quale abita probabilmente la sua amata, al civico 39 di una traversa di via Giotto, trafficatissima strada del quartiere Arenella. Una scritta, con tanto di disegno del cuore trafitto, alla quale ne è poi seguita un’altra, evidentemente dopo che lo stesso Ciccio si è dichiarato: “Finalmente hai detto che mi ami. Ma mi ami? Io ti amo tantissimo”. E via con punti esclamativi, cuori e firma. Le foto, scattate dal vostro cronista e pubblicate anche sulla pagina Facebook “Cittadinanza attiva in difesa di Napoli”, hanno provocato reazioni differenti, improntate comunque allo scherno nei confronti dell’innamorato-graffitaro e alla condanna del gesto. “Ciccio accirete” scrive Mimma, mentre Ylenia ironizza sul termine “bastarda” usato dal romantico innamorato. “Forse non sa che esiste Whatsapp”, ironizza Maria, mentre altri chiedono la condanna di Ciccio al rimborso delle spese di pulizia del muro. Sara lo paragona addirittura a Jorit (ma “dei poveri”), l’artista di strada che dipinge volti sulle facciate dei palazzi. Al di là dello scherzo e delle battute, però, la maggioranza dei commenti sono di condanna. “Parlano d’amore e poi sporcano i muri del proprio quartiere e della propria città”, scrive Pasquale, mentre Massimo appare rassegnato: “Ormai è troppo tardi, gente così non si recupera più. Occorrerebbe una decisa repressione. E’ una battaglia persa”. Vittorio, che ha viaggiato molto, difende i veri street artist e critica aspramente gli imbrattatori di professione, cosa che fanno anche i passanti che non possono fare a meno di leggere l’enorme dichiarazione d’amore di Ciccio sul muro del palazzo in questione.“Bastarda. Sei la freccia che ha trafitto il mio cuore. Ti amo”. Una frase d’amore, certo. Almeno nelle intenzioni di “Ciccio”, l’anonimo graffitaro che ha pensato bene (secondo lui) di esternare i suoi sentimenti armandosi di vernice e pennello e imbrattando il muro del palazzo nel quale abita probabilmente la sua amata, al civico 39 di una traversa di via Giotto, trafficatissima strada del quartiere Arenella. Una scritta, con tanto di disegno del cuore trafitto, alla quale ne è poi seguita un’altra, evidentemente dopo che lo stesso Ciccio si è dichiarato: “Finalmente hai detto che mi ami. Ma mi ami? Io ti amo tantissimo”. E via con punti esclamativi, cuori e firma. Le foto, scattate dal vostro cronista e pubblicate anche sulla pagina Facebook “Cittadinanza attiva in difesa di Napoli”, hanno provocato reazioni differenti, improntate comunque allo scherno nei confronti dell’innamorato-graffitaro e alla condanna del gesto. “Ciccio accirete” scrive Mimma, mentre Ylenia ironizza sul termine “bastarda” usato dal romantico innamorato. “Forse non sa che esiste Whatsapp”, ironizza Maria, mentre altri chiedono la condanna di Ciccio al rimborso delle spese di pulizia del muro. Sara lo paragona addirittura a Jorit (ma “dei poveri”), l’artista di strada che dipinge volti sulle facciate dei palazzi. Al di là dello scherzo e delle battute, però, la maggioranza dei commenti sono di condanna. “Parlano d’amore e poi sporcano i muri del proprio quartiere e della propria città”, scrive Pasquale, mentre Massimo appare rassegnato: “Ormai è troppo tardi, gente così non si recupera più. Occorrerebbe una decisa repressione. E’ una battaglia persa”. Vittorio, che ha viaggiato molto, difende i veri street artist e critica aspramente gli imbrattatori di professione, cosa che fanno anche i passanti che non possono fare a meno di leggere l’enorme dichiarazione d’amore di Ciccio sul muro del palazzo in questione.

La scritta di "Ciccio" sul muro della casa dell'amata

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