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Storie&Controstorie

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A cura di Mario Amitrano

Viaggio nel centro massaggi: tra proposte hot e "poco" relax

Relax a basso costo nei centri massaggi cinesi. Ne abbiamo visitato uno

Che stress. Che stanchezza. Mamma, che giornata. Ci vorrebbe proprio un bel massaggio. Frasi che spesso pronunci già sapendo che quel massaggio resterà nel mondo dei sogni, per un desiderio che il giorno dopo si ripresenterà ancora, e poi ancora e ancora… Eppure, da qualche tempo sono spuntati dal nulla numerosi centri massaggi, relax e via dicendo che, è bene chiarirlo subito, ben poco o nulla hanno a che vedere con chi i massaggi li fa davvero, e per professione.

Ma che cosa succede lì dentro? Beh, l’unico modo per saperlo è andarci. Uno qualsiasi. Uno a caso. Ecco. Un’occhiata da fuori, attraverso i vetri. La signorina, per essere cinese, è cinese, non c’è dubbio. I caratteri somatici sono quelli. Strano, però. Uno si aspetta un camice bianco, una divisa… No, lei è stesa su un divano, smanetta al cellulare mentre giochicchia anche con le scarpe che le pendono dai piedi appoggiati sul bracciolo. Comunque, entri e buongiorno. La signorina ha un sobbalzo, si mette in piedi e saluta: Massaggio?, chiede subito. Sì, certo. Sono un po’ stressato. Che massaggi fate? La signorina ti guarda negli occhi, e parte coi prezzi. Minimo 30 euro per mezz’ora, ma prova a piazzarti i massaggi più costosi, quelli magari in vasca o a quattro mani, per i quali si spendono dai 50 euro a salire. Musica orientale in sottofondo, altre due donne (massaggiatrici anche loro, si presuppone) che parlottano tra loro e chissà che dicono, visto che non si capisce niente. Decidi per la mezz’ora di relax, a 30 euro. Sorridendo, la signorina fa strada oltre una tenda che dà su varie stanzette, in una delle quali ti fa accomodare. Luce soffusa, lettino con lenzuolino di carta e cuscino. La donna ti dà una bustina di plastica con dentro un mini-slip che lo guardi e ti viene da ridere pensando a come sarai quando lo indosserai. Un po’ impacciato, ti spogli e ti prepari. Ecco, la massaggiatrice arriva, ti sorride, ti fa stendere e prende il timer, uno di quelli che usi anche a casa, in cucina. Lo posiziona sulla mezz’ora, ma se ci fai caso, sott’occhi, ti accorgi che subito ti “frega” qualche minuto, spostando un po’ avanti la rotellina. Fai finta di niente mentre sei già steso e la signorina ti chiede se vuoi l’olio, il borotalco o niente durante il massaggio. Gusti personali, a te la scelta. Comunque, il massaggio comincia. Dalle gambe. La signorina è giovane, dice di avere 25 anni e di chiamarsi Anna (wow, che fantasia). Non sembra abbia tanta voglia. Guarda subito l’orologio, comincia a sbadigliare, professionalità saltami addosso. Pochi minuti, forse secondi, e si ferma. Ti guarda e con un gesto eloquentissimo (la mano destra chiusa a pugno un po’ aperto) ti fa capire che quel massaggio anti-stress si può trasformare in qualcos’altro. Anche se fai finta di non capire, pure se fai lo gnorri e via dicendo, l’attacco ormai è partito. Mentre continua a far finta di massaggiare, e sì, perché fa davvero finta, continua, a bassa voce, a chiedere, e insiste, eccome se insiste. Le dici che va bene così, che va bene solo il massaggio, ma per curiosità chiedi. E lei risponde. In pratica, per altri 20 euro (da dare direttamente a lei) può aggiungere al massaggio il famigerato happy-end, che ovviamente già sai cosa significa. A quel punto, se riesci a resistere all’assalto, pacifico, ci mancherebbe, della massaggiatrice, i 20-25 minuti (sì, perché non dimenticate che all’inizio la signorina ha accorciato la mezz’oretta…) passano in fretta, tra uno sbadiglio e l’altro, fino a quando cominci a sbadigliare pure tu e ti senti davvero rilassato. Se non resisti all’assalto, vabbè, non ci vuol molto a capire cosa può succedere. Inutile chiedere alla massaggiatrice altri tipi di happy-end, non sono previsti. Quando scade il tempo, la signorina esce e ti lascia il tempo per rivestirti con tranquillità, rilassato o meno. All’uscita, paghi il pattuito per il massaggio, ma se credi di uscire da lì con una ricevuta sei un illuso. Al limite, ti offrono un po’ d’acqua o una caramella. E arrivederci. Alla prossima, chissà. Molto frequentati in particolare da uomini, questi centri sono spesso attenzionati dalle forze dell’ordine, e non è difficile immaginare il perché.

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