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Paese, città e coscienza

Paese, città e coscienza

A cura di architetto Mariano Lebro

Notte di San Lorenzo, una sana "follia"

Di Mariano Lebro

Questa notte molti saranno con il naso all'insù cercando di non perdere le scie lasciate dal passaggio delle stelle cadenti. È il “potere” della notte di San Lorenzo ed è il momento in cui la fantasia, l’onirico prende il sopravvento sulla razionalità. Ma cosa chiamiamo stelle cadenti? Meteore. Freddi e inanimati frammenti della cometa Swift Tuttle che puntuali tra il 9 e il 12 di agosto, passando molto vicino alla terra bruciano all’ingresso nella nostra atmosfera. Uno spettacolo incredibile che si è voluto far coincidere con una ricorrenza speciale: le celebrazioni di San Lorenzo, un santo molto caro alla cristianità. In tutto il centro sud della penisola, questo primo appuntamento sarà ostacolato dal mal tempo. Forse saremo più fortunati domani o dopodomani. Ma oltre il dato, la notizia pura, quello che resta di più importante è la capacità di sognare, la fantasia di un intero popolo che seppur conscio della sua “piacevole follia” affida alle “lacrime di San Lorenzo” (vengono chiamate così dai fedeli del santo) i propri desideri, i propri sogni. In questi giorni gli Italiani hanno molti desideri da proporre, compressi come sono dalla crisi economica e internazionale che gli sta creando non pochi problemi. Non mi meraviglierebbe se molti dei desideri riguardassero il benessere familiare ed economico. Per questo vi chiedo di andare oltre il proprio orto proponendovi una piccolissima “follia collettiva”: questa notte proviamo a chiedere alle stelle cadenti la fine della guerra in Ucraina. Magari si sortirà qualche risultato dove tanta razionalità e freddo calcolo non hanno prodotto che macerie. Dopotutto è una antica ricetta: si chiama “amore”, e non ha controindicazioni.

Mariano Lebro

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