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Giovedì, 25 Aprile 2024
Paese, città e coscienza

Paese, città e coscienza

A cura di architetto Mariano Lebro

Libera analisi di un Paese in “caduta libera” .

Paese, città e coscienza

Tra chiarimenti sul Green pass e sentenze del TAR

La sanità non può però essere gestita dal “mercato”

Si sventolano le alte cifre di down loud come adesioni al green pass, ma queste sono il frutto di un iter “amministrativo” alquanto ovvio visto che molti italiani sono già vaccinati e stampare (o scaricare) un certificato non è certo la fine del mondo per nessuno. Un provvedimento di tale natura risulta peò complesso anche nella sua attuazione. Forse perché in contrasto con la natura e la logica delle Leggi costituzionali, ma questo è un parere. Sembra assodato invece che commercianti e avventori non sono pubblici ufficiali. Di questa opinione si è mostrata anche la ministra La Morgese che in una saggia nota ha chiarito che gli esercenti non possono richiedere un documento di riconoscimento. Sarà difficile vigilare sull’applicazione del contestato documento, a meno d’inventarsi –con poca memoria e fantasia– dei “super” cittadini con mansioni da delatori e magari con la camicia di un qualche specifico colore (il nero in Italia è stato già usato in un recente passato), cosa che sono certo non è nelle intenzioni di questo governo nato in una Repubblica saldamente ancorata a principi democratici. È bene ricordarlo sempre. Per di più i ricorsi al T.A.R. potrebbero essere tanti e facilmente vincenti (a voler osservare le Leggi vigenti), ed allora la domanda è: chi pagherà eventualmente i danni? Spero non l’agente utilizzato e costretto dalla divisa a eseguire l’ordine, e nemmeno i contribuenti. Sempre in queste ore il T.A.R. del Lazio ha dichiarato nulli i DCPM di Conte sull’obbligo da parte dei bambini fino a dodici anni di indossare la mascherina nelle scuole. Certo non vorrei essere nei panni di Draghi, che probabilmente non sa neppure più lui come fermare la pandemia… Forse sarebbe utile riconsiderare alcune scelte prestando meno attenzione ai grandi esperti scientifici visto che questi a volte non hanno proprio tutti i requisiti necessari…

Mi chiedo, se nonostante i certamente buoni propositi, si sia fatto assoluta chiarezza sugli effetti del green pass e degli obblighi vaccinali sulle moderne democrazie. La questione è delicata. Vanno forse identificate le ragioni di chi spinge per questi provvedimenti e chi invece tenta in ogni modo di bloccarli. In questi giorni, alcuni filosofi e costituzionalisti (anche ben inseriti nel sistema) hanno esternato un pensiero non “allineato” e mostrato le perplessità sulla liceità di provvedimenti coercitivi e, nei fatti, discriminatori. La paura, anzi il terrore, sembra aver contagiato –questo sì– davvero tutti. Tanto svela e mostra un clima da “caccia alle streghe”, ove le streghe sono però quanti vengono fatti passare come gli untori di questa pandemia. Ricordo, credo come voi, a prescindere di quale sia la natura di una minoranza o il dissenso che questa esprime, che la democrazia si fonda a pari merito sul rispetto della volontà popolare (generalmente espressa con il voto e attraverso i rappresentanti politici) e sul rispetto delle minoranze (che invece spesso non hanno trovato adeguata espressione elettorale). Questi principi ci sono stati insegnati nelle scuole pubbliche, ossia da quella che potremmo definire il principale organo dello Stato formativo della coscienza civica. È proprio questo difficile equilibrio l’asse intorno cui girano gli ingranaggi della complessa macchina delle garanzie sancite dalla Costituzione. Vale però la premessa che tutti, e dico proprio tutti –compreso dunque gli organi interni allo Stato– devono comunque muoversi nel rispetto delle Leggi, della Costituzione e della volontà dei padri costituenti. Volontà che vanno collocate in un preciso momento storico, nel loro aulico tentativo di evitare al Paese eventi delittuosi simili a quelli che si erano da poco conclusi (vedi le Leggi raziali). Quanto necessita oggi è una lettura della Costituzione esente da interpretazioni utili al “momento” e rispettosa di tutti i cittadini perché autenticamente protesa verso un’azione di salvaguardia dei diritti e conciliativa tra le parti. Differentemente si vedono contrapporsi due blocchi eterogenei di cittadini, spesso divisi al loro stesso interno. Questo è il risultato della cattiva politica: aver trascinato un tema sanitario su binari infimi di contrapposizione di fazioni, allo scopo di imporre un pensiero egemone e dunque screditando anche quelle buone intenzioni che lo stesso Governo aveva espresso in piena emergenza. Quanto viene sbandierato sono posizioni estreme: no vax v/s pro vax. Triste, avvilente e mendace è la campagna televisiva messa in atto con spot deliranti che ben aderiscono al “dividi et impera”. Oggi nei telegiornali, nelle interviste, sono di scena esercenti opportunamente scelti nelle attività maggiormente penalizzate che si sbracciano in interviste manipolative dove si identificano quali moderni “untori” quanti sono rei di non voler aderire alla campagna vaccinale e al gree pass. Nessun cenno a chi ha realmente e colpevolmente diffuso il virus, nessuna incitazione a moratorie internazionali al fine di chiudere i laboratori di “ricerca criminale” dove molti Paesi “civili e pacifici” hanno spostato le loro orrende ricerche. Ricordate la storia dei cristiani accusati da Nerone di aver incendiato Roma? Non vi scorgete alcuna analogia? Si tenta di far passare in secondo piano che la variante delta nasce proprio in Gran Bretagna, dove tutti i cittadini avevano ricevuto la prima dose di vaccino ed era in corso la somministrazione della seconda. Non credo si debba essere contrari ai vaccini se testati adeguatamente e prodotti con coscienza. La sanità non può però essere gestita dal “mercato”. L’efficacia di questo mezzo di prevenzione ha salvato milioni di vite. Non possiamo però, proprio per queste ragioni, non chiederci il perché di tanto accanimento da parte di chi il vaccino lo ha fatto, visto che grazie a quest’ultimo dovrebbe essere protetto. Purtroppo è assolutamente vero, e tante sono le testimonianze, che persone a cui sono state somministrate entrambe le dosi di questo vaccino possono essere contagiate. Credo allora logico porsi il seguente quesito: ma se queste persone sono contagiate, non possono a loro volta contagiare? Se tanto è reale –per semplice sillogismo– non è veritiera quantomeno la notizia che sono i non vaccinati a contagiare… Molti italiani non sono “allineati” ad una politica che esprime metodi coercitivi. Le differenze di opinione sono davvero sostanziali e riservano molte sorprese. Le posizioni dei cittadini nel caleidoscopico mondo in cui la società italiana sembra oggi frantumarsi, non sono sempre così inconciliabili. Voler ignorare questa “buona” realtà rischia di provocare una estremizzazione puramente ideologica e, per questo, poco concreta e molto pericolosa (ma c’è forse chi attende proprio questo?). In sintesi molti cittadini catalogati quali no vax si mostrano a guardar bene non proprio contrari al vaccino. Quanto disdegnano è l’ausilio di norme falsamente democratiche o, quantomeno ricattatorie e coercitive. Molti estimatori del vaccino sono invece convinti che solo il vaccino salverà loro la vita e potrà restituire al mondo quel modello di vita e sviluppo a cui sono abituati ma ritengono debba essere fatto coerentemente a quanto previsto dalle norme costituzionali, esprimendo la convinzione che le libertà individuali sono inalienabili. Questi se si unissero ai cosiddetti no vax cambierebbero la natura della maggioranza. Il problema è che invece di lavorare per l’unità del Paese, sembra si voglia operare per alimentare la fiamma del dissenso.

A Napoli la saggezza popolare ci ha consegnato due proverbi “maestri di vita” che citerò per maggiore chiarezza in italiano:

1) chi ha in mano la cosa vince (Articolo quinto: chi tène ‘mmano à vinto!).

2) Acquaiolo come è l’acqua? (e l’acquaiolo) … fresca! Questo l’atteggiamento che sembra essere stato assunto dal governo “che ha in mano la cosa” e non favorisce l’apporto di notizie scientifiche provenienti da fonti politicamente ed economicamente indipendenti. Ricercatori che –seppur fino a poco tempo fa erano considerati “eccellenze” e dunque riveriti– oggi, derisi o investiti dalla macchina del fango, sono caduti in disgrazia perché portatori di ricerche scomode. Magari si accettano invece i “pareri” (acquaiolo com’è l’acqua?….) di organizzazioni foraggiate dagli stessi produttori dei vaccini. Il pericolo imminente è che se la situazione possa sedimentare nel dissenso e nell’indifferenza di un sistema autocratico, sempre più “casta” e che non nsconde fastidio e rabbia verso chi è di opinioni diverse. Da tempo immemore non si ascoltavano esternazioni così violente e irrispettose verso il cittadino da parte di alcuni leader politici e, ancor più sorprendentemente, di alcune delle più alte cariche dello Stato. In molti sembrano non voler comprendere le ragioni di chi si oppone e nel contempo rendersi conto della loro funzione di servitori dello Stato. Fortunatamente non si può bloccare il libero e logico pensiero confinandolo in un clima di oscurantismo pseudo ideologico. La storia ci insegna che tutto ha un termine. Se l’attesa debba essere lunga o breve dipende invece da noi.

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