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Paese, città e coscienza

Paese, città e coscienza

A cura di architetto Mariano Lebro

Libera analisi di un Paese in “caduta libera” .

Napoli allagata, strade come fiumi: "Esistono le fogne o siamo a Cinecittà'"?

Finalmente svelato il vero motivo del nome dato all’ospedale della zona est di Napoli ossia “ospedale del mare”. Chi pensava che il mare fosse lontano viene smentito durante gli acquazzoni che oramai puntualmente espongono la viabilità, e dunque cittadini, a grossi rischi per la propria e altrui incolumità. Un vero percorso ad ostacoli tra torrenti e laghi da cui arrivano ondate di acqua e fango. Magari il progetto originariamente era quello di un acquapark perché il tutto sembrerebbe mostrare incredibili carenze infrastrutturali e pessima manutenzione. Quanto è lontana la fama di un ufficio tecnico ammirato e invidiato dalle altre città italiane ed europee! Devo dire anche che conosco alcuni tecnici dell’ufficio tecnico, e sono professionisti più che validi… Ma allora chi sono i responsabili? Non spetta a me cercarli… La domanda è: ma esistono le fogne? O siamo a Cinecittà? Grandi scenografie di cartone… e nessuna sostanza! Certo la quantità d’acqua che cade durante le  bombe d’acqua è davvero tanta ma il sospetto è che vi sia una tale assenza di manutenzione da lasciare ostruiti i condotti e rendere praticamente impraticabili le strade. È troppo semplice indicare il clima impazzito quale responsabile. A chi le ha progettate e costruite, il cittadino (e non il tecnico) chiede: ma sono state calcolate le pendenze e le portate di ogni sotto servizio? Si è tenuto conto del contesto? Se consideriamo l’importanza di un’infrastruttura quale un ospedale non vorrei che questa situazione possa mettere a repentaglio la vita dei cittadini che si recano con urgenza presso il presidio sanitario. Al sindaco chiedo: quando avremo una gestione del territorio attenta e capace di risolvere i problemi che la natura stessa pone a tutte le grandi città? Durante l’estate ci si lamenta per la mancanza d’acqua ma la verità è che l’acqua è fin troppo abbondante durante le piogge ma nessuno ha pensato a reggimentarle e dunque a renderle utili. Se è vero che da “difficoltà virtù”, ritengo che l’atteggiamento degli amministratori dovrebbe essere ben diverso. Così non va. Così non è possibile garantire servizi e sicurezza ai cittadini. Manovre incredibili sono state varate durante la pandemia ma per la normalità, per la manutenzione  ordinaria, si è completamente assenti, o quasi. Almeno questo è quanto si percepisce… spero di sbagliare. Al Sindaco si chiede accertare eventuali responsabilità, al valente professionista che conosciamo si chiede anche maggior impegno perché così non si fa proprio una “bella figura”. Quello che conta è che si agisca, e lo si faccia presto…"

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