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A cura di Redazione NapoliToday

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Stitichezza e pancia gonfia? Ecco i cibi per combatterli

"Bisogna bere tanta acqua, seguire un'alimentazione ricca di fibre ed eliminare le bibite gassate, l'alcool, i dolci, il latte e i suoi derivati". L'intervista alla dott.ssa Giovanna de Leo

Dolori addominali e stipsi sono disturbi che riguardano una percentuale molto elevata della popolazione. La stitichezza, generalmente, colpisce più i maschi delle femmine in età infantile, più le femmine dei maschi in età adulta e più gli anziani dei giovani. Nel periodo neonatale, invece, questa patologia non è sempre legata ad un problema di evacuazione ma può anche dipendere da un assorbimento elevato dei pasti (liquidi) che riduce notevolmente il volume delle feci. Generalmente si parla di stitichezza (stipsi) quando la frequenza dell’evacuazione è inferiore alle tre volte a settimana. La riduzione della frequenza può essere associata anche ad altri sintomi, quali: dolori addominali, meteorismo e gonfiore, difficoltà ad espellere feci dure e senso di evacuazione incompleta. La stipsi può manifestarsi come disturbo momentaneo o essere sintomo di altre patologie quali la sindrome del colon irritabile, intolleranze alimentari, dispepsia, stipsi, disbiosi intestinale e può dipendere anche da fattori psicologici quali ansia, depressione e insonnia. Va precisato che la gran parte dei gas intestinali (aerofagia) deriva dall'ingestione dell'aria mentre si deglutiscono i cibi e le bevande, ma, in alcuni casi, può diventare eccessiva sia durante il pasto che dopo con conseguente comparsa di eruttazioni. Alla base di questo disturbo ci sono le cattive abitudini alimentari (come pasti frettolosi, parlare durante il pasto, masticare gomme, bere troppe bevande gassate) oltre alla composizione di alcuni alimenti che provoca maggior fermentazione intestinale degli zuccheri e della cellulosa da parte della flora batterica. Le scelte alimentari, quindi, incidono fortemente sia sulla stitichezza che sui gas intestinali. Per migliorare la funzionalità dell'intestino è necessario seguire una dieta corretta e bilanciata inserendo alcuni cibi specifici.

NapoliToday ha approfondito l’argomento nell’intervista alla dott.ssa, biologa nutrizionista, Giovanna de Leo.

Dott.ssa, quali possono essere le cause della stipsi?

"La stipsi (o stitichezza) è un disturbo molto comune che può avere diverse cause, alcune di esse sono:

  • Un’alimentazione sbilanciata, povera di fibre e acqua
  • La presenza della sindrome del colon irritabile: una sindrome caratterizzata da un’alternanza di stipsi e diarrea con dolori circoscritti
  • L'abolizione volontaria dell’evacuazione, ad esempio per assenza di tempo
  • Motivi psicologici: l’intestino è denominato anche secondo cervello". 

Quali sono le cause del gonfiore addominale?

"Il gonfiore addominale è dovuto all'eccessivo accumulo di gas nello stomaco e/o nell'intestino. Anche qui le cause sono molteplici. Alcune di esse sono:

  • Alimentazione scorretta
  • Cibi che possono fermentare
  • Stress
  • Ansia". 

Questi sintomi possono presentarsi insieme?

"Sì, e possono essere anche collegati. Ad esempio, la mancata evacuazione e la permanenza delle feci nell'intestino possono non solo creare gas intestinali, ma possono anche rallentare la digestione causando il gonfiore addominale".

E’ vero che il peperoncino e il finocchio aiutano a prevenire i gonfiori addominali?

"Sì. Il peperoncino, però, deve essere consumato con moderazione perché può irritare il colon e, a sua volta, causare gas".

Quali sono gli altri alimenti che non causano il gonfiore addominale?

"In un soggetto sano, senza patologie, i cibi che non causano gonfiore sono:

  • Carne magra di tutti i tipi, sia rossa che bianca
  • Pesce di tutti i tipi
  • Pere e mele acerbe, agrumi, ananas, mirtillo, ecc
  • Rucola, songino, valeriana, zucchine, zucca, carote, ecc
  • Cereali". 

Quali sono, invece, quelli da evitare?

"Sono da evitare:

  • Bibite gassate
  • Alcool
  • Dolci
  • Latte e derivati
  • Prodotti da forno e lievitati (pizza, pane…)
  • Brassicacee (rape, verza, cavolfiore e cavolo), cipolle, aglio, peperoni
  • Vini e spumanti
  • Salse elaborate
  • Legumi, ecc".

Quali sono gli alimenti che combattono la stipsi?

"In un soggetto sano, senza patologie, gli alimenti che combattono la stipsi devono essere ricchi di fibre, (permettono la formazione di una corretta massa fecale).

Questi alimenti sono:

  • Verdura cotta a foglia verde e filamentosa: es. scarole, spinaci, ecc
  • Mela cotta
  • Legumi
  • Carciofi
  • Prugne, ecc 
  • Inoltre, è fondamentale una corretta idratazione. L’acqua, infatti, ammorbidisce le feci e favorisce la corretta evacuazione".

Quali sono, invece, gli alimenti da evitare?

"Più che alimenti da evitare, per un soggetto sano, io parlerei di errori da non fare per evitare la stipsi.

Vediamo quali sono i principali:

  • Bere poca acqua
  • Seguire un’alimentazione priva di fibre, quindi priva di verdure cotte (in particolare quelle verde scuro), di legumi, della buccia di mela, di frutta secca (nelle giuste quantità), ecc
  • Essere sedentari. Infatti, il movimento (anche una passeggiata quotidiana a passo svelto) aiuta l’apparato intestinale a funzionare meglio
  • Essere troppo stressati, ansiosi e preoccupati. L’intestino, infatti, in qualità di secondo cervello, può rispondere a stimoli negativi bloccando l’evacuazione".

L’utilizzo dei probiotici può essere di aiuto? In che modo agiscono sull’intestino?

"Prima di rispondere, vorrei introdurre il concetto di "probiotici". Secondo le linee guida della FAO/OMS, sono definiti probiotici solo quei microrganismi che si dimostrano in grado, una volta ingeriti in adeguate quantità, di esercitare funzioni benefiche per l'organismo. Questi microrganismi, però, per essere definiti probiotici devono soddisfare determinati requisiti. Tornando alla domanda, sì i probiotici (ovviamente che possono essere definiti tali) possono essere d’aiuto sotto molti aspetti. Ad esempio, ripristinano la flora batterica intestinale, favorendo o interrompendo l’evacuazione a seconda della situazione in cui l’organismo si trova".

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