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Colesterolo, la dott.ssa de Leo: “Salmone e noci per combatterlo”

Elevati livelli di colesterolo cattivo sono la principale causa di ictus, infarto e trombosi. Una corretta alimentazione è la prima arma per combatterlo. L'intervista di NapoliToday alla biologa e nutrizionista Giovanna de Leo

Il colesterolo è un grasso presente nel sangue fondamentale per il benessere del nostro organismo a patto che non vada oltre certe soglie. Quando il livello dell’LDL (cioè il colesterolo cattivo) supera il valore di 100 mg/dL (secondo i nuovi parametri stabiliti della Società Europea di Cardiologia) aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. Elevati livelli di colesterolo cattivo sono la principale causa di ictus, infarto del miocardio e trombosi, prima del fumo, del diabete, dell’ipertensione e dell’obesità. Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel mondo e soprattutto in Italia. Chi ha un’ipercolesterolemia, infatti, ha una probabilità 3,6 volte superiore di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto a chi ha bassi livelli di colesterolo. Negli ultimi anni, secondo i dati dell’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare ANMCO - Istituto Superiore Sanità (ISS), è aumentato in maniera considerevole il numero di persone con elevati livelli di colesterolo in Italia: gli uomini sono passati dal 20,8% nel periodo 1998-2002 al 34,3% nel quadriennio 2008-2012, le donne  dal 24,6% al 36,6%. Ci sono almeno 2,5 milioni di italiani fra i 35 e i 79 anni che hanno un'ipercolesterolemia grave e 260mila italiani fra i 10 e gli 80 anni che sono affetti da ipercolesterolemia eterozigote, cioè una delle due forme geneticamente determinate.

Ma cosa possiamo fare concretamente per tenere bassi i livelli di colesterolo? Fondamentale è una corretta alimentazione a cui affiancare una costante attività fisica e uno stile di vita sano. Ce ne parla la dott.ssa, biologa e nutrizionista, Giovanna de Leo.

Cosa è il colesterolo e cosa determina l’aumento del suo livello nel sangue?

“Il colesterolo è una molecola lipidica che appartiene alla classe degli steroli. Svolge molteplici funzioni nel nostro organismo: è un costituente fondamentale della membrana plasmatica (cioè la membrana che riveste tutte le cellule), è precursore degli ormoni steroidei e sessuali (testosterone, progesterone, cortisolo, ecc), della vitamina D e dei sali biliari. Il colesterolo ha due origini: endogena (cioè è prodotto dall’organismo stesso) ed esogena (cioè è introdotto con l’alimentazione). L’incremento del livello di colesterolo nel sangue (fino a diventare patologico o ipercolesterolemia) può essere dovuto a diversi fattori come l’alimentazione scorretta, alterazioni della funzionalità tiroidea e fattori genetici predisponenti. Anche lo sport aerobico aumenta il livello di colesterolo nel sangue, ma di quello buono (HDL)”.

Quando lo possiamo definire pericoloso?

“Secondo le nuove linee guida presentate a Roma al congresso della Società Europea di Cardiologia nel 2016, il limite del colesterolo LDL (cioè del colesterolo cattivo) nel sangue non deve superare i 100 mg/dL. Prima il valore massimo era considerato 190 mg/dL”.

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