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Redazione

Intervista ai PlayMobil From Chernobyl

Si prospetta l'uscita del loro primo cd. La band campana, continua a lavorare, lasciando i suoi ascoltatori "tra gioco e serietà di contenuti"

L'intervista ai Playmobil From Chernobyl, stimola un'interesse particolare. Ci lascia un po' in sospeso e soprattutto ci lascia la curiosità di sapere cosa uscirà dal loro studio.
La capacità di questo gruppo è proprio quello di far nascere sempre, negli ascoltatori, un quesito. Questo riguarda a nostro parere soprattutto le combinazioni degli strumenti che usano. Ecco le domande e la risposte della band campana.

- Come nasce l'idea di chiamarvi Playmobil from Chernobyl?
"Cercavamo un nome che rappresentasse con immediatezza l'immaginario che creiamo con la nostra musica, in bilico tra gioco e serietà dei contenuti. Inoltre è un tributo a due elementi che ci riportano agli anni '80, decennio che ha segnato lo sdoganamento della musica elettronica al grande pubblico."

- La tipologia di musica che fate è particolare: come è nata l'idea di unite strumenti diversi?
"La musica che suoniamo è il frutto della nostra voglia di sperimentare soluzioni sempre diverse, sia dal punto di vista delle composizioni sia per quanto riguarda gli strumenti utilizzati. Un nostro brano può nascere in sala prove da una jam ma anche campionando gli oggetti più disparati come ad esempio giocattoli e calcolatrici modificate.
Oggi i software musicali offrono infinite possibilità espressive ma noi amiamo usare anche hardware come sintetizzatori, drum machines ed effetti che consentono una maggiore interazione e immediatezza.

- Pare che il panorama musicale partenopeo non sia molto aperto a nuovi esperimenti musicali. Che ne pensi a proposito?
"Credo che Napoli sia sempre stata un territorio fertile per la crescita di realtà musicali sperimentali e d'avanguardia: in ambito elettronico basti pensare alla fama su scala internazionale dei Dj protagonisti della scena techno partenopea. Per ciò che riguarda invece le band, nonostante vi sia un rilevante numero di produzioni anche valide, da tempo non assistiamo all'emersione di veri fenomeni di massa".

- Per ora a cosa state lavorando?
"Siamo impegnati in studio per il nostro primo disco che presenteremo a Livorno in occasione della nostra partecipazione ad ItaliaWave. Inoltre stiamo collaborando con un team di creativi validissimi che operano sul nostro territorio (il fonico Marco Musco, il fotografo Alfredo Buonanno, la grafica Sevy Nitti e tanti altri ) per la nascita di nuovi progetti collaterali sui quali preferisco ancora mantenere il riservo

Così mentre noi continuiamo ad ipotizzare le soluzioni musicali, di cui la band si adopera, loro creano il loro primo cd. Che sorpresa ci riservera?

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