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Lo sapevi?

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A cura di Laura Bufano

La Napoli di oggi è il risultato di circa 3000 anni di storia. Tanti racconti di cose poco conosciute del passato alimenteranno la nostra curiosità aumentando la percezione delle nostre radici. Il fermento artistico e culturale di questi ultimi anni lo potremo intravedere dalle interviste che verranno fatte a: scrittori, poeti, pittori, fotografi, cantanti, musicisti, stilisti, scultori, attori, registi noti ed emergenti, uomini e donne che con la loro spiccata sensibilità avvertono più profondamente i nostri tempi. Parleremo di bellezza, la bellezza di Napoli alla quale non ci si abitua mai, che si sorprende sempre. La Napoli di oggi è il risultato di circa 3000 anni di storia. Tanti racconti di cose poco conosciute del passato alimenteranno la nostra curiosità aumentando la percezione delle nostre radici. Parleremo di bellezza, la bellezza di Napoli alla quale non ci si abitua mai, che si sorprende sempre.

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“Non mollare” le dice nonna Lillina e Roberta non molla

Ho conosciuto la fotoreporter Roberta De Maddi nel 2014, la ritrovo con un bagaglio di tante nuove esperienze seduta ad una scrivania della FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana), il Sindacato Unitario dei Giornalisti Italiani con un ruolo importante: rappresentante campano della Commissione Lavoro. Lungo e impegnativo il suo percorso per arrivare fin qui.

La prima mostra fotografica della De Maddi, “I cambi d’abito del Vesuvio”, si tenne al PAN sei anni fa. Per un intero anno era stata impegnata con degli scatti all’alba e al tramonto di sua “Maestà il Vesuvio” per poi scegliere  quelli che per lei erano i più significativi. A distanza di poco tempo Roberta scopre che le foto della sua Mostra vengono utilizzate senza consenso. Il copyright violato le darà, grazie ad un avvocato, un ritorno economico per ben due, tre anni. Lei comunque continua ad essere operativa, collabora con il Roma ed è proprio un collega della cronaca, Claudio Silvestri, che la coinvolge in una vera e propria avventura. Armando Borriello, già caporedattore de Il Mattino, segretario prima, e presidente dopo, del SGC (Sindacato Giornalisti Campania) insieme a Claudio Silvestri creano una squadra variegata per il reintegro della Campania nella FNSI, Roberta è con loro nelle varie battaglie. Fino al Congresso di Chianciano quando Borriello convinse tutti i partecipanti del territorio nazionale con queste parole: “Dovete decidere, qui nel congresso sovrano, se a Chianciano deve essere ricomposta la frattura tra Campania e la Federazione o se da ora in poi la ”N” di nazionale dovrà essere cancellata da quella sigla”. Roberta ricorda Borriello con grande commozione, il 10 marzo dello scorso anno ci ha lasciati, inoltre dichiara di essere molto cresciuta professionalmente al suo fianco, soprattutto ha imparato una lezione molto importante: ogni conquista è frutto di un lavoro serio, duro, di una vera lotta, insomma poche parole e molti fatti.

Inoltre in quanto dirigente del Sugc è anche impegnata su altri fronti: promotrice del CLAN (Commissione Lavoro Autonomo Nazionale); della Commissione Foto e Video e della “Carta di Napoli”, un decalogo dei diritti e doveri dei foto e videoreporter. La De Maddi attualmente sta lavorando al rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro Giornalistico. Sicché, l’instancabile e determinata Roberta al momento fa un lavoro di sindacalista e di fotoreporter, a volte anche affrontando i pericoli della prima linea. Ho visto le foto di una sua recente mostra fatta in collaborazione con l’associazione “L’isola” di Portici: “Diversamente belli”, la bellezza al di là degli stereotipi, le sue foto mi hanno lasciato un grande turbamento e rimarranno presenti nei miei occhi. In tutto il suo percorso ha sicuramente trovato colleghi che l’hanno accompagnata nella crescita e non sono mancati quelli che l’hanno ostacolata.

Nei momenti bui le viene in mente una frase chiave nella sua vita professionale, e di vita: “Non mollare” così come le aveva detto più volte nonna Lillina per sostenerla. Roberta è una giovane e bella donna che ha avuto successo in ambito professionale ed è consapevole che il suo lavoro potrebbe portarla a  rinunciare ad altri progetti di vita in quanto ha già tristemente verificato come ancora siamo lontani dal rispetto per il lavoro della donna, ma lei va avanti con passione e determinazione. Ci salutiamo e sento lo stesso entusiasmo di quando l’ho conosciuta, sei anni fa, ma ora sa bene in quale direzione indirizzarlo.

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