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Venerdì, 19 Aprile 2024
Lo sapevi?

Lo sapevi?

A cura di Laura Bufano

La Napoli di oggi è il risultato di circa 3000 anni di storia. Tanti racconti di cose poco conosciute del passato alimenteranno la nostra curiosità aumentando la percezione delle nostre radici. Il fermento artistico e culturale di questi ultimi anni lo potremo intravedere dalle interviste che verranno fatte a: scrittori, poeti, pittori, fotografi, cantanti, musicisti, stilisti, scultori, attori, registi noti ed emergenti, uomini e donne che con la loro spiccata sensibilità avvertono più profondamente i nostri tempi. Parleremo di bellezza, la bellezza di Napoli alla quale non ci si abitua mai, che si sorprende sempre. La Napoli di oggi è il risultato di circa 3000 anni di storia. Tanti racconti di cose poco conosciute del passato alimenteranno la nostra curiosità aumentando la percezione delle nostre radici. Parleremo di bellezza, la bellezza di Napoli alla quale non ci si abitua mai, che si sorprende sempre.

Lo sapevi?

Che fossero versi non ero consapevole

Frammenti di emozioni che colpiscono l’anima di chi li legge nei versi di “Non mi prendo sul serio. Sono leggera", ultima opera di Rita Del Noce

La poesia è un esercizio di parole che racconta il senso della vita. Lo sa bene Rita Del Noce, napoletana, che fin da piccola formulava versi per raccontare la sua città. Quella forma espressiva le scorreva nelle vene come sangue. Intanto sperimentava il racconto, lavorava come articolista, rubricista, ma l’espressione poetica non l’abbandonava e ad essa sempre tornava.

Entrata anche nel mondo della scuola si rendeva conto di quanto il linguaggio dei bambini fino ad 11 anni circa, sia vicino a quello della poesia, pertanto  stila un manifesto, una tesi e un progetto volto alla potenzialità cognitiva e comunicativa del linguaggio poetico del bambino. Durante la sua carriera riceve numerosi riconoscimenti anche a carattere internazionale e le sue opere sono presenti in diverse antologie. Autrice di sillogi in lingua napoletana oltre che di versi in lingua italiana, riceve negli anni ’80 la qualifica in scrittura creativa dopo averne frequentato il primo corso pilota in Italia indetto nella città partenopea dal Ministero della Pubblica Istruzione. I suoi versi vengono scelti, musicati e inseriti nel repertorio  ella cantautrice spagnola Silvia Phoe.

Ho tra le mani il suo ultimo lavoro “Non mi prendo sul serio. Sono leggera" finito di stampare nel mese di Marzo del 2022 per WritersEditor. Centocinquantaquattro pagine di poesie scritte durante il periodo del primo lockdown dovuto al Covid. La leggerezza per la Del Noce è una sorta di chiave per vivere e interpretare la vita, l’alternanza con la pesantezza la rende ancora di più una scelta possibile e consapevole. “Prendete la vita con leggerezza, che non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”, così Italo Calvino riesce a spiegare il significato della leggerezza.

Nelle poesie della Del Noce non mancano gli elementi esistenzialistici espressi con le emozioni e i sentimenti di chi sa trascendere le apparenze, di chi sa andare al cuore, all’intimità della realtà. Gioca con le parole Rita, ne comprende la bellezza, la capacità di poter esprimere fantasia, emozioni, sensazioni. Testimone del suo tempo racconta la solitudine, il silenzio, lo sgomento a cui tutti noi siamo stati costretti per via del Covid. Espressioni come: “mi pungo di vita”; “impastarsi con la terra”;  “parole come confetti di sposa”; “polvere sul cuore”; “il tronco avvinghiato alla terra mi invita a ballargli intorno”; “ausculto il cielo”; “la perdita come un palloncino che ti vola via”; “Il silenzio per essere liberi”; “Il mare parla a tutti”; “Mille personaggi mi camminano a fianco” rendono evidente come la Del Noce contiene moltitudini e le racconta attraverso le sue poesie.

Ed è leggerezza la poesia “Capire cosa” che recita così: “Della vita/ capire cosa/che è/una boccata /d’aria/alla finestra./E poi si chiude/”. Beh se ci pensate è semplicemente questo! Sento nei versi  di Rita il  rapporto forte con la natura, come riesce a meravigliarsi e sentirsi parte dell’aria, dell’acqua, del mare, del sole, della luna, del cielo, delle stelle, delle nuvole. Non manca il vuoto inteso come spiraglio: “Quando c’è/l’altra/prospettiva/ogni respiro/trova di vita/il suo spiraglio”, e  i versi d’amore dedicati a Napoli “… è tutta mia la città/ho da sussurrarle parole al cuore”. I suoi versi sono leggeri come piume, sono spogliati da fronzoli, da inutili pesi, per badare a ciò che davvero conta e far cadere tutto il superfluo, non c’è uso di rime, ma della punteggiatura ne fa uso essenziale. Le sue poesie sono frammenti di emozioni che colpiscono l’anima di chi li legge, lo sa bene Rita e in una poesia esorta tutti noi così: “Impariamo a danzare la realtà lasciamo che sia poesia”.

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