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La buona novella

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A cura di Nicola Clemente

Comunali 2021, Manfredi diventi il sindaco di tutti i napoletani (soprattutto degli astenuti)

Plebiscito per l'ex rettore e ministro del governo Conte II. Le ragioni della vittoria e le priorità programmatiche del neosindaco

Vittoria netta per Gaetano Manfredi. Un plebiscito di consensi per l'ex rettore della Federico II e  ministro dell'università e della ricerca dal 10 gennaio 2020 al 13 febbraio 2021 nel governo Conte II.  Fondamentale l'ampio appoggio dell'establishment Pd e Cinque Stelle (Conte e Di Maio in prima fila a festeggiarlo) e una campagna elettorale propositiva, sobria e senza particolari passi falsi.

Deludenti i risultati dei contendenti. Alessandra Clemente ha pagato fin troppo l'insoddisfazione del secondo mandato de Magistris, Bassolino, dato in ascesa anche grazie ad una buona risposta delle piazze, non ha "sfondato" e Maresca ha pagato la mancata riammissione delle liste escluse e i rapporti tesi con la Lega, non potendo neppure contare sul sostegno di Matteo Salvini.

Altissimi e inquietanti i dati sull'astensionismo a Napoli. Ha votato alle comunali 2021 meno della metà degli elettori, solamente il 47,19%, contro il 54,12% del 2016. Ora toccherà al neosindaco conquistare anche coloro che non lo hanno votato, evitando recenti contrapposizioni che non hanno agevolato la guida della città. Trasporti pubblici, lavoro, lotta alla criminalità organizzata, riduzione del debito, decoro e verde urbano, sono solo alcune tra le priorità che Manfredi dovrà porre in cima alla propria agenda politica.

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