Storia e curiosità dello Scalone di Montesanto
Realizzata per volontà di Gaetano Filangieri nel 1869, è formata da ben 135 scale e 69 gradonate con cui collega il Corso Vittorio Emanuele alla zona di Montesanto
Napoli è percorsa da oltre 200 scale che collegano zone della città rese distanti dallo sviluppo urbano. Tragitti che dalla collina raggiungono il mare, e viceversa, che rivelano percorsi segreti, scorci inediti e paesaggi mozzafiato. Molte di queste scalinate sono state costruite da famosi architetti del passato, e volute da personaggi illustri come Gaetano Filangieri che nel 1869 volle realizzare lo Scalone di Montesanto. Una magnifica scalinata caratterizzata da una pavimentazione in pietra lavica che parte dal Corso Vittorio Emanuele, si riallaccia idealmente con la Pedamentina di San Martino, e sfocia direttamente in Piazza Montesanto (già Rione Filangieri).
Storia e curiosità dello Scalone
La Scalinata, costruita per volontà di Gaetano Filangieri, principe di Satriano, è formata da 135 scale e 69 gradonate, e suddivisa in due parti: la prima è costituita da ampi gradoni, la seconda da una ripida scalinata a doppia rampa. Se la pavimentazione è in pietra lavica, i muri ei parapetti sono a struttura portante in tufo, in parte intonacati e in parte a faccia vista, con bauletto in pietra lavica. Il sistema d'illuminazione è su pali in ghisa. La scala ha ispirato numerosi registi che hanno realizzato proprio qui alcune delle scene dei loro film. Tra questi ricordiamo Alessandro Blasetti, che girò nel 1932 una scena de “La tavola dei poveri”, e Vittorio De Sica che nel 1961 l'ha immortalata in alcune scene del film “Il giudizio universale”.
I progetti di riqualificazione
Lo scalone è stato al centro del famoso progetto di “Città Verticale”, un'iniziativa che si realizza nel periodo primaverile e punta a far diventare le scale di Napoli un vero e proprio monumento da “visitare e non un semplice luogo di passaggio". Attualmente a prendersene cura e a presidiarla è il “Quartiere intelligente”, centro culturale e laboratorio urbano di pratiche innovative con un 1000 mq coperti e un grande giardino, che si affaccia direttamente sullo scalone. QI è uno spazio di coworking, un attivatore dinamiche progettuali, un biobar e uno spazio eventi sociali e culturali, ma anche un progetto nato con l'obiettivo di tutelare e promuovere un luogo speciale: lo Scalone di Montesanto.