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Martedì, 23 Aprile 2024
L'Oro di Napoli

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A cura di Redazione NapoliToday

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I 6 luoghi da visitare a San Gregorio Armeno e dintorni

E' la famosa "via dei presepi" ma anche la strada che un tempo collegava il decumano maggiore a quello inferiore, le due principali strade dell’antica Neapolis. NapoliToday vi propone un itinerario a piedi alla scoperta dei luoghi simbolo di questa strada

San Gregorio Armeno è famosa nel mondo come la “via dei presepi”. Centinaia di migliaia di visitatori vengono qui ogni anno nel periodo natalizio per ammirare le meravigliose statuine di terracotta realizzate con maestria dagli artigiani napoletani. Tra questi c’è il “Maestro” Marco Ferrigno, considerato tra i caposcuola nell’arte della terracotta napoletana. Ma San Gregorio Armeno non è solo questo, è anche la strada dove si è sviluppata la città greca e poi quella romana. Anticamente era una grande strada cardine di Napoli poiché collegava il decumano maggiore, l’odierna via Tribunali, a quello inferiore, l’odierna Spaccanapoli, le due principali strade dell’antica Neapolis. E' la zona dove un tempo sorgeva l’antico Foro Romano ed è ricca di antiche chiese e suggestivi ipogei oggi visitabili. NapoliToday vi consiglia 6 luoghi da visitare via San Gregorio Armeno e dintorni.

Chiesa di San Gregorio Armeno 

Conosciuta anche come chiesa di Santa Patrizia (perché custodisce le spoglie della Santa, patrona di Napoli insieme a San Gennaro), la Chiesa di San Gregorio Armeno è parte di un enorme complesso monastico che si trova nella omonima via, dedicata all’arte presepiale napoletana. È uno degli edifici religiosi più antichi, grandi e importanti della città e sorge su quella che un tempo si chiamava strada Nostriana dal nome dal vescovo che nel V secolo fondò in zona il primo ospedale per i poveri. Sembra che intorno al 930 fu costruita una prima chiesa sulle rovine del tempio di Cerere, ma tesi più accreditate sostengono che la datazione della costruzione originaria risalga all'VIII secolo quando nel luogo giunse un gruppo di monache basiliane seguaci di Santa Patrizia che, in fuga da Costantinopoli, si sarebbero stabilite in città portando con sé anche le reliquie di san Gregorio Armeno. Dal 1572 il complesso fu ristrutturato ricostruendo ex novo tutti i corpi di fabbrica preesistenti, con la realizzazione di una nuova chiesa e del campanile. Con l'avvento di Gioacchino Murat agli inizi dell'Ottocento il monastero rientrò in un primo momento nell'elenco di quelli da sopprimere ma gli fu concesso il privilegio di continuare ad esistere: è uno dei pochi monasteri benedettini rimasti superstite dalle soppressioni napoleoniche. Nel 1864, dopo l'Unità d'Italia, furono poi traslate in chiesa anche le spoglie di santa Patrizia, e da allora qui si svolge il rito dello scioglimento del sangue della santa.

Dove: Via S. Gregorio Armeno, 1

Chiesa San Gregorio Armeno

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