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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'Oro di Napoli

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A cura di Redazione NapoliToday

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I 5 ristoranti dove mangiare il miglior baccalà fritto di Napoli

Da Baccalaria a BiancoBaccalà, da La Cucina di Elvira all’Osteria da Carmela alla Trattoria da Nennella, ecco i consigli di NapoliToday

Il baccalà fritto è una delle pietanze più amate dai napoletani. Un piatto preparato tutto l’anno, ma che nei cenoni di Natale e Capodanno diventa il “Re” delle tavole partenopee, insieme al suo “compare”, il capitone fritto. In effetti, può sembrare strano che in una città di mare si faccia uso del pesce conservato, ma il baccalà è sempre stato molto apprezzato dal palato dei napoletani. Fu importato per la prima volta nella penisola nel periodo delle Repubbliche Marinare grazie ai collegamenti dei nostri mercanti con i mercati del nord (il merluzzo, trasformato in baccalà dai pescatori sui battelli, viene pescato soprattutto nell’Oceano Atlantico settentrionale) e questo era possibile perchè questo pesce non si deteriora facilmente. A Napoli iniziò a diffondersi agli inizi del 1500. A quel tempo, il baccalà, assieme allo stoccafisso dal quale si distingue non solo per il processo di lavorazione, era considerato una “pietanza per poveri” e nella città partenopea se ne consumava davvero tanto. Non solo per il suo costo contenuto, ma anche perché, nel periodo della Controriforma, la Chiesa aveva proibito il consumo di carne nei giorni comandati, determinando un aumento della domanda di pesce che i soli prodotti ittici locali non riuscivano a soddisfare. Così, per rispondere alla elevata domanda di pesce, si cominciarono a importare grosse quantità di baccalà, alimento molto saziante, economico e facile da conservare. Baccalà e stoccafisso sono, infatti, due modi antichissimi di conservare il merluzzo per farlo resistere alle lunghe traversate dai gelidi mari del nord.

Attenzione, però, a non fare confusione tra i due: il primo viene seccato e salato in barile; il secondo affumicato e lasciato asciugare all’aria aperta, fino a diventare “fisso”, cioè duro. Da qui deriva la famosa espressione “Sie nu baccalà!”, usata per indicare una persona imbranata, poco sveglia e per nulla recettiva. Tutte connotazioni che ad un napoletano non devono assolutamente appartenere. Oggi tutte le più grandi aziende italiane di importazione e di conservazione di questo pesce si trovano in Campania, molte alle pendici del Vesuvio (Somma Vesuviana). Ma dove mangiare il miglior baccalà fritto di Napoli? Ecco i consigli di NapoliToday.

Baccalaria

Se si vuol mangiare un baccalà cucinato ad arte non si può non far tappa da Baccalaria. Una graziosissima osteria in stile marinaresco, situata nel centro storico, a pochi passi da Piazza Bovio. Qui si possono degustare tutti i piatti della tradizione a base di baccalà insieme a una serie di proposte innovative. Il menù è vario e fantasioso. Dal baccalà fritto alla minestra marinata di stocco, dalle polpette al baccalà alla napoletana, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Tra i piatti consigliati c’è la parmigiana di baccalà, il panaro di Baccalaria (polpette di baccalà con parmigiano e frutta secca accompagnate con soffritto di baccalà) e, naturalmente, il baccalà fritto. Ottimi anche i dolci, e molto ampia la selezione di vini.

Indirizzo: Piazza di Porto, 4

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